In crescita il potere d’acquisto delle famiglie

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Secondo l’Istat nel secondo trimestre è aumentato dell’1,1% rispetto a un anno prima. Salgono anche reddito disponibile e spesa per consumi. Ma per il Codacons, ci vorranno 11 anni per recuperare quanto perso dal 2008

Nel secondo trimestre del 2015, il potere di acquisto delle famiglie, ovvero il reddito disponibile in termini reali (tenuto conto dell’inflazione), è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% rispetto al secondo trimestre del 2014.

Lo comunica l’Istat, che ha registrato anche la crescita del reddito disponibile delle famiglie in valori correnti: più 0,5% su base trimestrale e più 1,3% su base annuale. In aumento inoltre la spesa delle famiglie per consumi finali: in valori correnti, è aumentata dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% rispetto a un anno prima.

Andamento meno univoco per la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, che nel secondo trimestre è stata pari all’8,7%, con un calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, ma un aumento dello 0,5% rispetto a un anno prima.

Il tasso di investimento delle famiglie (ovvero il rapporto tra gli investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) è stato pari al 6%: meno 0,1% su base trimestrale e meno 0,2% su base annuale. Gli investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici sono diminuiti dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del secondo trimestre del 2014.

“Il potere d’acquisto delle famiglie è ancora lontano dai livelli pre-crisi e, di questo passo, ci vorranno altri 11 anni per recuperare la perdita di capacità’ d’acquisto subita dai cittadini”, commenta però il Codacons.

Tra il 2008 e il 2014, afferma l’associazione di consumatori, il potere d’acquisto delle famiglie italiane è diminuito del 12%, pari a circa 1.910 euro a famiglia.