Visco, Pil Italia a più 1% nel 2015

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Secondo il governatore, intervenuto alla Giornata del risparmio, la crescita potrebbe essere maggiore di quella prevista fin qui. E l’Abi prova a tranquillizzare sul “bail in”

Il Pil italiano potrebbe crescere di poco meno dell’1% già nel 2015. Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, intervenuto alla 91a Giornata mondiale del risparmio. Visco ha spiegato che cui “il significativo aumento dell’occupazione, che ha beneficiato anche dei provvedimenti del governo, continuerà a sostenere i consumi”, e che “la crescita dell’attività nel 2015 potrebbe superare quella indicata nelle nostre proiezioni di luglio, sfiorando l’1%”.

Il governatore è tornato a intervenire sul tema della “bad bank”, alla quale potrebbero essere conferiti, in parte, i crediti inesigibili, alleggerendo i bilanci delle banche. La fattibilità del progetto, ha spiegato, sarà definitivamente accertata nelle prossime settimane. Ma in ogni caso le banche “gravate da ingenti esposizioni deteriorate dovranno comunque individuare, d’intesa con le autorità di vigilanza, le modalità più adeguate per gestire nel modo più efficiente tali attivi, al fine di pervenire a un loro graduale ridimensionamento”.

Visco non esclude la possibilità di un intervento pubblico (“in modi naturalmente rispettosi della normativa sugli aiuti di Stato”), ma ha aggiunto che la partecipazione pubblica al capitale sarebbe “limitata o nulla”, ma che potrebbe esserci una possibile garanzia sulle passività “senior”.

All’incontro è intervenuto anche il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che ha parlato tra l’altro del “bail-in”, il meccanismo che, dal 1° gennaio prossimo, prevede, sulla base di una norma europea, di attribuire le perdite delle banche anche ai correntisti (con depositi sopra i 100 mila euro). Secondo Patuelli, che ha ricordato come l’articolo 47 della Costituzione metta al primo posto la tutela del risparmio, il bail-in “sarà l’eccezione estrema, non certamente la regola”.

Patuelli ha aggiunto che l’Italia è il paese che ha speso meno, in Europa, per i salvataggi delle banche durante la crisi.

Il presidente dell’Abi ha infine anticipato i dati sulle erogazioni di mutui nei primi nove mesi dell’anno, che sarebbero cresciute, secondo l’associazione, del 92,1%.