“Esodati”, via libera alla settima salvaguardia

di Walter Quattrocchi -

Gli interessati sono 23.600: entro il 1° marzo potranno chiedere la pensione con i requisiti pre riforma Fornero

Il Ministero del Lavoro, con una circolare, dà il via libera ad altri 26.300 esodati per richiedere, entro il 1° marzo, l’accesso alla settima salvaguardia, inserita nella legge di Stabilità 2016.

Gli interessati alla settima salvaguardia potranno avere riconosciuto il diritto alla pensione con i requisiti precedenti alla riforma Fornero (pensione di vecchiaia con 65 anni di età, se uomini, e con 60 anni di età, se donne, e pensione di anzianità con 60 anni di età se dipendenti o 61 anni di età se autonomi, e 36 anni di contributi), anche se matureranno la decorrenza entro il 6 gennaio 2017.

I soggetti coinvolti da questo provvedimento sono:
– lavoratori licenziati entro il 2012 per accordi individuali o collettivi entro il 2011, oppure persone licenziate tra il 2007 e il 2011 (è consentito aver lavorato di nuovo dopo la predita dell’impiego, ma non a tempo indeterminato);
– lavoratori che hanno concluso un contratto a tempo determinato tra il 2007 e il 2011 e non ha più trovato lavoro a tempo indeterminato;
– lavoratori in congedo nel 2011, che hanno assistito figli con disabilità grave.

Gli interessati devono presentare le richieste di accesso al beneficio alla Direzione territoriale del lavoro competente in base alla residenza, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo e-mail dedicato o, in via alternativa, tramite posta con raccomandata A/R.

Entro il 31 marzo le commissioni istituite presso le direzioni territoriali del lavoro dovranno decidere l’accoglimento o il rifiuto della domanda. In quest’ultimo caso il lavoratore potrà, entro 30 giorni, ricorrere in via amministrativa proponendo un riesame alla stessa Direzione.

Delle oltre 170 mila istanze presentate per le precedenti sei salvaguardie, più di 51 mila sono state dichiarate prive dei requisiti richiesti.

La settima salvaguardia porta i lavoratori esodati tutelati nei confronti degli effetti della riforma Fornero a 172.466.