Ripresa fiacca, i tassi resteranno bassi a lungo

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Così Draghi nella conferenza stampa dopo la decisione della Bce. L’obiettivo resta l’inflazione al 2% e ridare slancio all’economia Ue. Tagliate le stime su Pil e prezzi al consumo

La crescita nell’eurozona è fragile e con il nuovo pacchetto di misure di stimolo monetario appena annunciate la Bce punta a un ulteriore allentamento delle condizioni finanziarie, a stimolare il credito e rinforzare la ripresa.

Il presidente dell’Eurotower Mario Draghi ha spiegato, nella consueta conferenza stampa seguita al direttivo della Bce, gli obiettivi delle decisioni appena prese in materia di stimoli monetari, talmente forti da aver stupito anche gli investitori più ottimisti.
Al centro resta anche l’inflazione, il vero target mancato finora dal programma di quantitative easing in corso ormai da un anno. Si punta ancora a far risalire i prezzi al consumo almeno vicino al 2%, mentre attualmente l’inflazione viaggia intorno a zero.

La Banca centrale si aspetta che i tassi rimangano ai livelli odierni “a lungo, e ben oltre l’orizzonte temporale degli acquisti” che sta conducendo nel Quantitative easing, ha detto Draghi, dando un netto messaggio sulla ‘forward guidance’ dei tassi che i mercati aspettavano fortemente.

Intanto, nell’aggiornamento trimestrale delle previsioni a cura dello staff della banca centrale, presentate oggi al termine del meeting di politica monetaria, il team di Draghi ha operato un netto taglio delle stime di inflazione e crescita della zona euro per quest’anno e il prossimo, segnalando come negli ultimi pochi mesi si sia materializzato un sensibile deterioramento dell’outlook economico della regione.

L’inflazione del 2016 viene “vista” appena a 0,1% dall’1% tondo delle ultime stime, risalenti a inizio dicembre. Tagliata anche la previsione sul 2017, a 1,3% dal precedente 1,6%.
Francoforte ha poi fornito la prima indicazione sull’inflazione del 2018, a 1,6%.
Sul versante del Pil della zona euro, per il 2016 l’Eurotower ha aggiornato la sua previsione a crescita dell’1,4% dall’1,7% di dicembre.
Per il Pil del 2017 le stime dello staff passano a +1,7% da +1,9%, mentre la prima proiezione per il 2018 è per un +1,8%.