Banche italiane: tante bocciate dalle pagelle di Altroconsumo

di Rosaria Barrile -

L’associazione promuove a pieni voti solo il 10% delle 350 analizzate tramite un rating di solidità che va da una a cinque stelle

Si abbassano i riflettori della cronaca sulle quattro banche salvate dal decreto legge firmato lo scorso 3 maggio (CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell’Etruria e CariChieti), ma non viene meno l’attenzione delle associazioni dei consumatori su altre situazioni potenzialmente “a rischio”.

Altroconsumo, nel fornire l’aggiornamento alla sua ultima analisi sulla solidità delle banche italiane condotta a dicembre, tramite l’assegnazione di un rating che va da una a cinque stelle, invita per esempio a verificare periodicamente l’affidabilità della propria banca.

Rispetto all’analisi fatta ormai sei mesi fa su 291 istituti, l’organizzazione di tutela dei consumatori ha allargato la visuale a 352 realtà, per includere sia banche piccole ma presenti sul territorio e segnalate dai risparmiatori, sia banche di dimensioni più importanti ma di cui a dicembre non erano disponibili sufficienti informazioni. Tra queste Fideuram che, analizzata dopo la pubblicazione del bilancio, ha ricevuto cinque stelle per i conti del gruppo e quattro stelle per la capogruppo.

Circa il 10% delle banche analizzate ottiene il giudizio di massima affidabilità e quasi il 37% ci va vicino con un giudizio di quattro stelle. Ben l’8% delle banche analizzate però si fermano a una sola stella.

Come funziona il rating
Il rating di Altroconsumo è basato su due indicatori, il common equity tier 1 (Cet1 ratio) e il total capital ratio. Entrambi rapportano il patrimonio al totale degli impegni assunti dalla banca: in pratica dicono quanto la banca è in grado di fronteggiare eventuali difficoltà nel recuperare i crediti concessi.

Un punteggio superiore a 100 indica che il patrimonio della banca supera i livelli minimi “di sicurezza” imposti dalle autorità di controllo (per uniformità Altroconsumo ha preso il 7% per il Cet1 ratio e il 10,5% per il total capital ratio, anche se le autorità possono chiedere alle singole banche di rispettare livelli più alti). Un punteggio di 150, per esempio, indica che la banca supera del 50% i requisiti minimi richiesti.

Altroconsumo assegna una stella a chi ha un punteggio fino a 110; due stelle per punteggi tra 110 e 130; tre stelle per punteggi tra 130 e 150; quattro stelle per punteggi da 150 a 200; e cinque stelle per chi ha un punteggio oltre i 200. Viene inoltre assegnata una stella sola a tutte le banche che pubblicano i dati solo una volta l’anno: troppa poca trasparenza, considerato che in un anno la situazione patrimoniale di una banca può cambiare radicalmente.

Una situazione in evoluzione
Altroconsumo invita tuttavia a non considerare i risultati come “statici” ma a guardare nel complesso i cambiamenti attraverso cui sono passate le banche analizzate. “L’apparente statu quo dei risultati complessivi nasconde, in realtà, un ampio numero di cambi di rating, sia in positivo sia in negativo”.

Le banche a cinque stelle sono salite da 29 a 36 grazie anche a sei promozioni rispetto all’analisi di dicembre (per esempio Banca di Imola). Anche nel gruppo delle “sorvegliate speciali” vi sono stati cambiamenti: ben nove banche a una stella sono state promosse. Complessivamente 39 tra banche e gruppi bancari hanno migliorato il giudizio rispetto a qualche mese fa.

Ma sono ben 21 le bocciature e i casi in cui Altroconsumo ha sospeso il giudizio. Tra le banche declassate, anche due che a dicembre avevano cinque stelle. Tra queste Banca Popolare di Vicenza, che precipita da tre a una stella, allineandosi al giudizio dato al gruppo. Rispetto a dicembre, sono cinque le banche scese a una sola stella. E il gruppo delle “sorvegliate speciali” resta consistente, passando da 29 a 28.