Addio alle sostanze tossiche: promosse Zara, H&M e Benetton

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Bocciate Nike ed Esprit. I risultati della campagna “Detox” di Greenpeace

H&M, Zara (Inditex) e l’italiana Benetton sono le tre aziende mondiali che hanno compiuto i progressi più importanti nel liberare i loro prodotti e la catena produttiva da sostanze tossiche. Sono loro, secondo Greenpeace, le uniche a rientrare nella categoria ”Avanguardia”: negli ultimi anni hanno eliminato le sostanze tossiche dalle loro filiere produttive, garantendo un’informazione trasparente sugli scarichi di sostanze chimiche da parte dei fornitori.

Secondo l’associazione ambientalista, che ha pubblicato la “Sfilata Detox”, la classifica dei progressi realizzati da 19 marchi internazionali, sono invece da bocciare Nike, LiNing, Esprit e Victoria’s Secret, inserite nella categoria “Retrovie”. 

Le 12 restanti aziende (C&A, Fast Retailing, G Star, Mango, Miroglio, Valentino, Adidas, Burberry, Levi’s, Primark, Puma e M&S) fanno parte della categoria “La moda che cambia”: hanno compiuto numerosi progressi e sono sulla strada giusta, ma devono fare di più.

“Ad oggi 76 aziende, che rappresentano circa il 15% della produzione tessile mondiale, si sono impegnate ad eliminare le sostanze chimiche pericolose entro il 2020”, commenta Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna inquinamento di Greenpeace Italia. “Tra le italiane a sottoscrivere l’impegno Detox,ci sono ben 50 aziende tessili. Di queste, 27 appartengono al distretto di Prato, il più grande distretto tessile europeo, che di fatto è diventato il cuore della rivoluzione del settore in atto nel nostro paese”.