Opzione donna, pensionamenti a quota 28 mila

di Walter Quattrocchi -

Nel 2015, secondo i dati dell’Inps, sono quasi raddoppiati 

Nel 2015 il numero delle lavoratrici che sono andate in pensione con l’opzione donna è balzato a 28.202, dalle 15.479 del 2014. Il dato emerge dalla relazione annuale del presidente dell’Inps presentata giovedì scorso al Parlamento.

Nel 2015, secondo l’Inps, ha scelto questa soluzione il 20% delle donne che ne ha avuto la possibilità. Per loro il tasso di sostituzione (rapporto tra pensione e ultima retribuzione) è del 51,4 %.

L’età media di accesso al pensionamento delle lavoratrici che hanno scelto l’opzione donna è di 59,1 anni, per un trattamento pensionistico in media pari a 977 euro, confermando come sono le più giovani, e dunque quelle più distanti dal raggiungimento dell’età pensionabile, che presentano una maggiore propensione a scegliere questo canale di uscita.

I dati costituiscono un elemento di riflessione riguardo al nuovo strumento di flessibilità di accesso alla pensione (Ape) a cui sta lavorando il governo e la cui penalizzazione economica massima dovrebbe essere ben inferiore a quella derivante dall’opzione donna ( la riduzione media dell’assegno è del 35%), a fronte di un anticipo massimo di tre anni.

L’opzione donna consente di andare in pensione con 35 anni di contributi e 57 anni di età per le dipendenti e un anno in più per le autonome (da adeguare all’aspettativa di vita, per cui nel corso del tempo sono stati aggiunti tre mesi), riducendo di sette/otto anni l’età fissata per il pensionamento.

Tuttavia il calcolo dell’assegno viene fatto con il sistema contributivo invece che con quello misto e ciò comporta una decurtazione dell’importo.

L’interesse al pensionamento anticipato è cresciuto nel corso degli anni di pari passo con l’incremento dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia e a quella anticipata, cosicché dal 2008 al 2015 le lavoratrici che hanno fatto ricorso all’opzione donna sono state pari a 64.654 (47.681 nella gestione privata e 16.973 nella gestione pubblica).

Sarà possibile per le lavoratrici anticipare la pensione con questo sistema anche nel 2016. Infatti la legge di Stabilità ha previsto la possibilità di accesso alle donne che, entro il 2015, hanno maturato i requisiti, e non la decorrenza come stabilito in precedenza. Poiché a questi trattamenti si applicano ancora le finestre mobili, che durano fino a 18 mesi, le scelte effettuate da chi ha maturato i requisiti l’anno scorso si vedranno in gran parte quest’anno e l’anno prossimo.

Secondo la relazione tecnica alla legge di Stabilità si dovrebbero aggiungere altre 36 mila persone.