Milano amplia le perdite, a picco Unicredit

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Peggiora l’indice Ftse Mib, giù di quasi un punto percentuale. In rosso Popolare Milano, Ubi, Banco e Bper, mentre Mps si mantiene in buon rialzo

Dopo un avvio in netto rialzo, a metà mattina piazza Affari ha cambiato direzione, per ampliare le perdite nel primo pomeriggio. Alle 14,30 l’indice Ftse Mib cede lo 0,8%.

A decretare il ribasso, in una giornata debole anche per gli altri listini europei (solo Francoforte si mantiene sulla parità) sono i forti ribassi delle banche.

Pesante in particolare Unicredit, che perde oltre il 7%, dopo essere uscita con un giudizio non positivo dagli stress test della Eba, l’autorità di vigilanza europea, annunciati venerdì scorso: secondo alcuni analisti, tra cui quelli di Ubs, piazza Cordusio dovrà ricorrere a un aumento di capitale di almeno 5 miliardi di euro.

Forti le vendite anche su Popolare Milano (meno 5,65%), Ubi banca (meno 4,15%), Banco Popolare (meno 4%) e Popolare Emilia Romagna (meno 3%). Intesa Sanpaolo, uscita come prima della classe tra le italiane dall’esame dell’Eba, cede comunque due punti percentuali.

Resta positiva la performance di Banca Mps, su del 3,5%. Come ampiamente previsto, tra le cinque banche italiane sottoposte agli stress test, Mps ha registrato il dato più negativo: nello scenario peggiore previsto dalle simulazioni, il capitale dell’istituto senese andrebbe sotto zero. Rocca Salimbeni ha intanto presentato, però, un piano di risanamento che prevede la cessione di 10 miliardi di sofferenze nette, con l’aiuto del fondo Atlante, e un aumento di capitale da 5 miliardi. Nonostante le molte difficoltà che il piano potrà incontrare (l’aumento di capitale, per esempio, ha un valore pari a cinque volte l’attuale capitalizzazione di mercato, e Mps ha già chiesto agli investitori 8 miliardi di capitali freschi negli ultimi tre anni), analisti e investitori appaiono soddisfatti della soluzione, che in ogni caso ha ottenuto l’ok ufficiale sia da parte della Bce sia della Commissione europea. Secondo le indiscrezioni di oggi, nel consorzio che garantirà l’aumento sarebbero pronti a entrare, oltre a Jp Morgan e Mediobanca, altre banche, tra cui SocGen, Bbva e Commerzbank.

Negli altri comparti, bene Telecom, A2a e Prysmian. In rosso Leonardo Finmeccanica, Azimut e Saipem.