Cina, manifattura ancora in calo. O no?

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Secondo l’indipendente Caixin, l’indice Pmi è calato in agosto a 50 da 50,6 di luglio. Ma per il governo, al contrario, è al top degli ultimi due anni

Scontro di cifre sull’attività manifatturiera cinese tra l’istituto indipendente Caixin e il governo di Pechino.

Secondo il primo, l’indice Pmi manifatturiero in agosto è sceso a 50 punti, dai 50,6 di luglio. 

“La produzione e le nuove commesse hanno rallentato in agosto mentre le vendite all’export hanno registrato un nuovo ribasso”, spiega Caixin in una nota.

Il Governo cinese, tramite l’ufficio di statistica sostiene invece che l’indice Pmi manifatturiero ufficiale è risalito in agosto a 50,4 punti dai 49,9 di luglio, toccando il livello più elevato dall’ottobre 2014.

L’indice Pmi (purchasing manager index) è calcolato interpellando i direttori degli acquisti delle aziende, in questo caso del settore manifatturiero, su questioni cruciali quali gli ordini, il fatturato, l’occupazione, le scorte, ed è ritenuto un indicatore molto attendibile delle prospettive economiche. Un valore superiore a 50 indica una prospettiva di crescita dell’economia, mentre al di sotto di quella soglia le prospettive sono recessive.