Gli investitori al G20: ratificate gli accordi di Parigi

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In una lettera inviata in occasione del vertice di Hangzhou chiedono ai governi un maggiore impegno contro i cambiamenti climatici

Sono 130 gli investitori istituzionali, con una “dote” complessiva di oltre 13 mila miliardi di attivi gestiti, che hanno posto la loro firma in calce alla lettera inviata ai leader del G20 in occasione del vertice che si terrà a Hangzhou, in Cina, il 4 e 5 settembre. Una lettera in cui chiedono ai governi un maggiore impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici. 

Gli investitori, tra i quali spiccano i nomi di Aviva Investors, Axa, Bnp Paribas Investment Partners, Hsbc Global Asset Managemen, Natixis Asset Management, e moltissimi fondi pensione di tutto il mondo, hanno articolato le loro richieste in sei punti.

1) Completare, possibilmente entro il 2016, il processo di ratifica degli accordi di Parigi. I paesi che per primi ratificheranno gli accordi, sottolinea la lettera, potranno beneficiare di una maggiore certezza politica, e sapranno meglio attrarre gli investimenti.

2) Attuare le raccomandazioni della Global Investor Statement on Climate Change del 2015, che prevede tra l’altro di fissare un prezzo stabile e significativo sulle emissioni di carbonio, di pianificare la rimozione dei sussidi ai combustibili fossili e di rafforzare il sostegno a livello regolatorio per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.

3) Promuovere il raddoppio degli investimenti in energia pulita entro il 2020.

4) Aumentare i contributi nazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra.
5) Promuovere la regolamentazione, da parte delle authority finanziarie, per richiedere alle aziende maggiore trasparenza sui rischi finanziari legati al clima.

6) Accogliere il lavoro del gruppo di studio del G20 sulla finanza verde, che punta a incrementare il contributo degli investitori istituzionali nel rendere più verde la finanza “mainstream”.