Eurozona, migliora la manifattura. Bene anche l’Italia

-

L’indice Pmi Markit segna a settembre 52,6 punti, il livello più alto in tre mesi

Accelera la crescita manifatturiera nell’Eurozona alla fine del terzo trimestre: l’indice Pmi Markit calcolato per i 19 paesi segna a settembre un valore di 52,6 punti (confermando la stima flash), il valore più alto degli ultimi tre mesi.

Migliorano i dati sulla crescita della produzione, dui nuovi ordini, sulle esportazioni e sui livelli occupazionali, precisa Markit, l’istituto di ricerca tedesco che conduce l’indagine sulle opinioni dei direttori degli acquisti.

L’indice medio per il terzo trimestre di 52,1, leggermente maggiore rispetto a quello del secondo trimestre di 52.

La Germania, con 54,3 e l’Austria (53,5) riportano le crescita maggiori, attestandosi entrambe ai livelli più alti da tre mesi. L’Italia ritorna ad espandersi con un indice di 51 (era a 49,8 in agosto), e la Francia, con 49,7, si avvicina alla stabilizzazione, osserva Markit. Un valore dell’indice superiore a 50 punti indica infatti una fase di espansione, mentre al di sotto di tale soglia l’attività è in contrazione.

“L’economia manifatturiera dell’area euro continua ad espandersi ad un tasso positivamente forte”, commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso Ihs Markit. “Il Pmi del terzo trimestre ha mostrato un saldo incremento annuo del 2% con un aumento dello slancio in settembre. Considerato che la regione è assillata dall’ancora elevata disoccupazione, il fatto che la crescita stia generando più posti di lavoro rappresenta una buona notizia. L’ultimo aumento occupazionale è stato uno dei migliori osservati durante gli ultimi quattro anni. La preoccupazione è che si tratta di una ripresa impari concentrata nel ‘nucleo’ nordico dell’area dell’euro”.