Migliora il deficit, aumentano la propensione al risparmio e il reddito disponibile delle famiglie

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Il rapporto tra disavanzo e Pil, afferma l’Istat, è diminuito, nel secondo trimestre, dello 0,7% rispetto a un anno prima

Migliora il rapporto tra deficit e Pil, e aumenta il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Lo rileva l’Istat, nel suo rapporto sui Conti delle Amministrazioni pubbliche, delle Famiglie e delle Società.

Il rapporto tra il deficit e il Pil nel secondo trimestre 2016 è stato pari allo 0,2%, in miglioramento dello 0,7% su base annua (nel secondo trimestre del 2015 era pari infatti allo 0,9%). Si tratta, sottolinea l’Istat, del livello più basso dal secondo trimestre 2007.

Nei primi sei mesi dell’anno, l’indebitamento netto si è attestato al 2,3% del Pil, anche in questo caso in calo a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (era al 3%).

Ed è calata la pressione fiscale, che nel secondo trimestre è risultata pari al 42,3%, lo 0,4% in meno rispetto a un anno prima.

La propensione al risparmio delle famiglie italiane è balzata nello stesso tempo al 9,6%, il valore più alto dal primo trimestre del 2010. L’aumento è stato pari allo 0,9% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% rispetto al secondo trimestre del 2015.

L’aumento della propensione al risparmio rispetto al trimestre precedente, spiega l’Istat, deriva da una crescita del reddito disponibile delle famiglie dell’1,3%, significativamente più sostenuta dunque rispetto a quella dei consumi finali, cresciuti appena dello 0,2%.

Rispetto a un anno prima, mentre il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del 2,8%, mentre, per effetto della deflazione, il potere di acquisto è aumentato del 2,9%.