Draghi: “Segnali incoraggianti nell’Eurozona”

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Ma la ripresa dipende ancora dal sostegno monetario della Bce, ha detto il presidente dell’Eurotower a Francoforte davanti al Congresso bancario europeo

La ripresa dell’economia nel Vecchio Continente dipende ancora dal sostegno monetario” che rimane un “ingrediente chiave” del rilancio, ma sono molti i segnali incoraggianti che arrivano dall’Eurozona. Questo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi a Francoforte, davanti al Congresso bancario europeo.
L’economia si sta riprendendo a un ritmo moderato ma costante, l’occupazione è cresciuta di più di quattro milioni dalla sua depressione nel 2013. E la ripresa è diventata più generalizzata, con meno differenze di performance economica in tutti i Paesi, ha spiegato.

In particolare, Draghi ha ricordato che “La ripresa rimane altamente affidata su una costellazione di condizioni di finanziamento che, a loro volta, dipendono dal sostegno monetario continuato. La Banca centrale europea – ha aggiunto – continuerà ad agire, come garantito, utilizzando tutti gli strumenti disponibili nel suo mandato per garantire una convergenza duratura dell’ inflazione verso un livello prossimo al 2%”.

Il numero uno del’Eurotower ha anche citato le criticità della situazione: “Dobbiamo riconoscere che operiamo ancora in un significativo grado di incertezza”, visto che la ripresa dipende “non solo dall’attuale orientamento di politica monetaria, ma anche da altre politiche, come ho già rivelato in diverse altre occasioni. Il ripristino di un senso di direzione – e quindi di fiducia – sarebbe la strada più semplice e il modo più forte per fornire stimolo economico”, ha continuato Draghi ricordando che “dall’inizio della crisi finanziaria globale, il 2016 è stato il primo anno in cui il Pil nella zona euro è arrivato al di sopra del suo livello pre-crisi. Ci sono voluti circa 7 anni e mezzo per arrivarci”.

Quanto alla situazione del settore bancario, secondo Draghi “Siamo stati testimoni di molti sviluppi incoraggianti, non da ultimo la guarigione del settore bancario dell’area dell’euro, che ha permesso la crescita del credito. Questa è una condizione necessaria per un pieno ritorno alla stabilità macroeconomica”.
Secondo il Presidente dell’Eurotower “abbiamo bisogno di un settore bancario forte per sostenere l’economia. Se c’è una lezione che possiamo trarre dall’ultimo decennio, è che per essere veramente robusto, il settore bancario deve essere ben regolamentato”.

Sulle prospettive future, infine, Draghi ha detto che si sono ragioni per essere più fiduciosi nella forza della ripresa di quanto lo fossimo un anno fa.
Ma non possiamo essere ottimisti sulle prospettive economiche. Oltre ai rischi geopolitici che restano prevalenti, ci sono infatti tre fattori che garantiscono cautela: la redditività delle banche dell’area dell’euro, la relativa debolezza delle dinamiche inflazionistiche, e la dipendenza della ripresa in materia di politica monetaria accomodante.