Gli italiani risparmiano di meno

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Secondo una ricerca condotta da Aviva a livello internazionale, solo uno su dieci investe nella previdenza integrativa

Gli italiani risparmiano di meno: in tre anni la cifra media messa da parte è diminuita di circa 40 euro al mese. Quanto alle pensioni, solo un italiano su dieci investe nella previdenza integrativa. A dirlo è una ricerca internazionale (12 i paesi coinvolti) realizzata con il supporto di Ipsos dal gruppo assicurativo Aviva, che dal 2004 analizza la propensione all’investimento e al risparmio da parte dei consumatori.

In media gli italiani destinano al risparmio 265 euro, contro i 306 euro rilevati alla fine del 2013.

Il 48% degli italiani, aggiunge la ricerca, pianifica però di mantenere, nei prossimi 12 mesi, sia i propri livelli di risparmio, sia quelli di investimento, mentre il 15% (contro il 33% degli altri paesi studiati) intende aumentare la quota di risparmio. 

Un italiano su due è titolare di un prodotto finanziario di risparmio: una cifra che scende a uno su tre per i prodotti di investimento e crolla a uno su dieci per la previdenza integrativa.

Il nodo delle pensioni

La ricerca di Aviva dedica un focus specifico proprio alle pensioni. L’intenzione di risparmiare per sostenersi durante la pensione, rilevano gli autori, è in linea con quella degli altri paesi: il 21% degli italiani pensa di incrementare le cifre destinate al sostentamento al termine della carriera lavorativa nei prossimi 12 mesi, mentre il 45% è intenzionato a mantenere i livelli attuali.

Nella pratica però, solo il 33% degli italiani mette regolarmente denaro da parte in vista della pensione, contro una media globale del 40%.

Più del 60% ritiene che sia responsabilità del governo preoccuparsi degli anziani, ma solo il 30% degli italiani che non ha ancora varcato la soglia della pensione vede nella pensione statale un elemento su cui contare per il proprio sostentamento al termine della carriera lavorativa. Una cifra pari a quella di chi vede nella propria abitazione una fonte di reddito. Due su cinque segnalano la previdenza integrativa o i risparmi, e altrettanti sono coloro che pensano che dovranno continuare a lavorare.

Sono soprattutto i più giovani (18-34 anni) a temere di non potersi garantire un adeguato standard di vita quando andranno in pensione, ma sono anche quelli che non riescono ad attivarsi per un risparmio finalizzato alla pensione. E le donne, aggiunge Aviva, sono le più esposte al problema pensionistico.

Perché si risparmia

In generale, fra le ragioni che spingono gli italiani al risparmio, la famiglia viene al primo posto (31%), seguita dalla gestione delle emergenze (26%). Pesano meno i viaggi (18%), le spese generali (16%) e il denaro accantonato in vista della pensione (15%).

Qual è la priorità quando si sceglie un prodotto di investimento o risparmio? Al di là della sicurezza dell’investimento stesso, un tasso di ritorno garantito è il fattore che conta di più per il 16%, mentre per l’11% è cruciale ottenere il migliore rendimento sul mercato. Per il 6% soltanto è prioritario che l’investimento sia “eticamente responsabile”, anche a fronte di un minor ritorno economico.

Insicuri e prudenti

Solo il 19% degli italiani si sente finanziariamente sicuro di fronte agli imprevisti, a fronte di una media internazionale pari al 32%. Il tipo di investimento maggiormente scelto è quello a breve termine con la possibilità di accedere ai risparmi in caso di necessità (52%).

A frenare gli italiani dal risparmiare o dall’investire è principalmente l’impossibilità di poterselo permettere (26%), anche per via di prestiti o debiti già esistenti (9%) che risulta comunque inferiore di sette punti percentuali rispetto alla media degli altri paesi. Altri freni dell’investimento sono la mancanza di fiducia nelle istituzioni finanziarie indicata dal 18%, mentre la paura di perdere il proprio denaro pesa per il 15%.