Commento di State Street sui risultati delle elezioni legislative francesi

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A seguito della diffusione dei risultati delle elezioni legislative in Francia, Timothy Graf, responsabile della strategia macro EMEA di State Street Global Markets, e Elliot Hentov, responsabile policy and research – official institutions EMEA di State Street Global Advisors, hanno così commentato …

Timothy Graf: “La conferma che La Republique En Marche (REM) ha ottenuto la maggioranza all’interno dell’Assemblea Nazionale è il culmine di sei settimane sorprendenti, sia per la politica francese sia per quella dell’Eurozona. Il Presidente Emmanuel Macron ha ottenuto la maggioranza, il mandato e il sostegno legislativo necessari per portare avanti l’introduzione di riforme più nette, anche per quanto riguarda il mercato del lavoro francese. Siamo inoltre molto curiosi di vedere come una così netta ascesa e vittoria di un movimento centrista ed europeista possa contribuire a garantire una maggior unione all’interno di quello che è stato, talvolta, un blocco economico scarsamente coeso”.

Elliot Hentov: “Macron potrà contare su una delle più estese maggioranze nella storia francese. Un gran numero dei nuovi parlamentari sono nuovi alle questioni di politica interna e questo rafforza l’idea che sia in corso una grande rivoluzione politica. Cosa ancora più importante, Macron avrà una grande libertà nel promuovere il suo programma di politica interna. I mercati dovrebbero quindi aspettarsi una probabile approvazione delle riforme del mercato del lavoro, della normativa fiscale e del sistema pensionistico. L’impatto potrebbe essere duplice e strutturale, sia per quanto riguarda la promozione degli investimenti francesi e della produttività, sia in merito all’introduzione di riforme più coraggiose dell’Eurozona. Nonostante ciò, Macron potrebbe ancora dover affrontare una certa ostilità dell’opinione pubblica alle sue riforme, anche se probabilmente si tratterà di un sentimento più diffuso tra la gente comune che in parlamento e quindi, dopo questo risultato, ci possiamo aspettare proteste di piazza piuttosto che macchinazioni parlamentari”.