Mercer Asset Allocation Survey: per i fondi pensione europei l’inflazione tenderà a crescere

Walter Quattrocchi -

Gli asset manager dichiarano di volere investire il 34% in bond governativi inflation linked europei con cedola agganciata la costo della vita

Gli investitori istituzionali europei scommettono su una risalita dell’inflazione nei prossimi mesi.

A rivelarlo è la 15esima edizione dell’indagine europea “ Mercer Asset Allocation Survey 2017 ”, che analizza le tendenze di asset allocation di fondi pensione, casse di previdenza e fondazioni.

Altro dato importante che emerge dal report di Mercer è la crescita di attenzione sui fattori ambientali, sociali e di governance (ESG ) nell’ambito dei processi d’investimento di lungo periodo dei fondi.

La ricerca ha coinvolto ben 1.241 portafogli istituzionali europei, rappresentativi di 13 Paesi, per un totale di oltre 1.100 miliardi di euro di attività.
Importante il contributo fornito quest’anno dall’Italia, che pesa per oltre il 5% sul campione totale, dopo UK, Germania, Danimarca, Paesi Bassi.
Diversamente dal 2016, l’aspettativa di un aumento dell’inflazione nel corso del 2017 è comune a fondi pensione e casse di previdenza italiani nel campione; lo scorso anno invece solo il 14% si attendeva un incremento nel corso dell’anno.

In particolare, per il 22% l’aumento dei prezzi interesserà principalmente gli USA; per il restante 78% tale aumento coinvolgerà anche l’Europa.

Di fronte a un maggior rischio d’inflazione gli investitori istituzionali italiani guardano agli asset reali con un forte interesse, come testimoniato dai dati del sondaggio, con il 60% dei rispondenti che sta valutando la possibilità di investire nella categoria, contro il 30% del 2016.

Interesse in forte ascesa anche per i mercati privati, che per gli investitori istituzionali italiani stanno diventando una realtà sempre più concreta nelle scelte d’investimento. Il premio di illiquidità, la diversificazione delle fonti di rendimento e la bassa correlazione con i mercati tradizionali hanno fatto crescere l’appetibilità di questa asset class rispetto allo scorso anno, con un interesse diffuso sia per il private equity che per il private debt.

Sempre in Italia, alla luce delle valutazioni di mercato e dei miglioramenti nei fondamentali economici, i Paesi Emergenti vengono ritenuti un’opportunità attraente per circa il 70% degli investitori istituzionali, contro il 30% dell’anno scorso. All’interno di questo mercato l’asset class più interessante sembra essere l’obbligazionario.

Il mercato italiano, in termini di asset allocation strategica, si caratterizza ancora per una presenza rilevante di investimenti sul mercato immobiliare, giustificata storicamente (nelle prime posizioni insieme a Finlandia, Germania, Svizzera), e una composizione obbligazionaria ancora orientata sulle obbligazioni governative domestiche (intese come obbligazioni dell’area euro).

Il confronto con un mercato più evoluto, tendenzialmente quello del nord-Europa, conferma che il peso degli investimenti sul mercato azionario degli investitori istituzionali italiani è significativamente più basso, nonostante ciò si registra come il campione Italiano sia passato da un peso del mercato azionario del 25% del 2015 al 20% del 2017, cosi come la componente obbligazionaria sia passata dal 52% al 38%, contro il 51% della Francia e il 41% della Germania.

Tuttavia nel mercato obbligazionario italiano permane lo sbilanciamento sui titoli di Stato (76%) rispetto ai corporate bond (24%), mentre in Europa si viaggia col 60% di emissioni governative e con un 32% di corporate.

Un altro dato non scontato è l’impegno italiano in asset alternativi: gli investimenti decorrelati da mercati tradizionali ( total return e co.) rappresentano il 20% del portafoglio italiano, mentre in Europa ci si ferma al 13% .

ESG (Environmental, Social, Governance)
La survey di Mercer ha fatto rilevare una sempre crescente attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’ambito dei processi di investimento dei fondi partecipanti. I fattori chiave che motivano l’attenzione degli investitori istituzionali alle tematiche ESG sono stati la sostenibilità finanziaria, menzionata dal 28% degli intervistati nel 2017 (in crescita rispetto al 20% nel 2016) e il rischio di reputazione, citato nel 20% dei casi (rispetto al 16% nel 2016).

Anche sul fronte italiano buone notizie sul tema ESG, dal momento che il 50% del campione dichiara di considerare o voler prendere in considerazione le tematiche proprie degli investimenti responsabili nel processo d’investimento, rispetto al 36% del 2016.