Dove va l’Europa, tra banche e Brexit

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All’Università Cattolica lunedì 18 settembre il convegno annuale de lavoce.info. Tra i relatori anche il presidente Inps Tito Boeri

Dalle crisi bancarie al populismo passando per la Brexit. Sono i temi al centro del convegno annuale de lavoce.info, il sito d’informazione e analisi economica che in quindici anni di attività è diventato in Italia un think tank che raccoglie analisi e approfondimenti su temi relativi all’economia italiana e internazionale.

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“Le emergenze europee: dalle banche alla Brexit”: è questo il titolo dell’iniziativa realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Economia e finanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in programma lunedì 18 settembre alle ore 9.30 nell’Aula Bontadini (largo Gemelli, 1 Milano), e che avrà tra i relatori anche il presidente Inps Tito Boeri.

Dopo i saluti istituzionali, l’incontro sarà aperto dalla relazione introduttiva di Alessandra Casarico, Università Bocconi, che racconterà il caso de lavoce.info.

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Seguiranno gli interventi di Angelo Baglioni (Università Cattolica) e Marco Onado (Bocconi), che analizzeranno il modo in cui sono stati affrontati i recenti casi di crisi di alcune banche italiane. L’esperienza di questi casi mostra che l’applicazione delle nuove regole europee (il bail-in) incontra molte difficoltà e la credibilità di queste regole è messa a dura prova. Una delle ragioni di questa situazione è che è mancata la protezione del risparmiatore, a cominciare dalla trasparenza e dalla correttezza nei rapporti banca-cliente. I relatori cercheranno di delineare le prospettive del sistema bancario italiano, alla ricerca di maggiore efficienza e redditività.

Gianni De Fraja, dell’Università di Nottingham e di Roma “Tor Vergata”, spiegherà le ragioni che hanno portato gli inglesi a fare una scelta per molti osservatori incomprensibile: uscire dalla Ue. Inoltre illustrerà quali scenari si aprono ora per il Regno Unito e per i rapporti tra quel paese e il resto dell’Europa.

Infine, Tito Boeri affronterà il delicato tema del populismo, partendo dalla constatazione che è figlio di uno stato sociale che non è in grado di proteggere ampi strati della popolazione, oltre che dei cambiamenti indotti dalla globalizzazione e dal progresso tecnologico. Al presidente Inps il compito di delineare alcune risposte innovative: dall’abolizione dei trattamenti di favore ingiustificati alla necessità di rendere la protezione sociale più efficiente nel raggiungere chi ha davvero bisogno d’aiuto.


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