Italia: positivi sulle banche nonostante incognite sul fronte politico e della regolamentazione

Gilles Guibout -

Nel mese di settembre, l’attenzione degli investitori si è concentrata ancora una volta sulle banche centrali.

Negli Stati Uniti, la Fed ha riaffermato la sua volontà di procedere a un rialzo dei tassi entro fine anno, sulla scia della buona performance dell’economia, mentre in Europa Mario Draghi ha suggerito che l’uscita da una politica monetaria accomodante sarà molto progressiva al fine di sostenere la ripresa economica in corso.

Risultato, i tassi americani a lungo termine sono saliti di 20pbs a +2,33%, il dollaro si è leggermente rafforzato rispetto all’euro e in generale è tornato l’appetito per il rischio che ha fatto salire i mercati azionari.

Sui mercati finanziari, quindi, lo scorso mese è accaduto il contrario rispetto ad agosto, quando è prevalso un calo dell’appetito per il rischio e i tassi a lungo termine sono calati in un contesto di tensioni politiche.

Bene bancari e industriali

Le società in cui investiamo, in Italia, stanno beneficiando della ripresa e del buon andamento dell’economia italiana e mondiale. Questo ci ha permesso di recuperare quanto avevamo perso durante l’estate. Titoli bancari e industriali hanno contribuito con una performance positiva grazie al ritorno dell’appetito per gli asset rischiosi. All’opposto, i titoli legati a utility, telecom, o immobiliari, sui quali non siamo esposti – o lo siamo poco – hanno messo a segno performance negative.

Sembra poi che l’euro abbia raggiunto il suo massimo e sulla scia delle dichiarazioni di Draghi dovremmo assistere a una stabilizzazione, di cui beneficeranno le società che durante l’estate avevano sofferto per l’euro forte. Ovviamente lo scenario di ripresa è favorevole alle banche in cui investiamo, sulle quali rimaniamo positivi. Restiamo esposti al settore che è in fase di normalizzazione, pur tenendo presente che potrebbero esserci ancora delle fasi di incertezza e volatilità dal momento che permangono alcuni interrogativi, sia sul fronte politico che della regolamentazione (possibili aggiustamenti di Basilea IV).

La nostra view per le prossime settimane

Nelle prossime settimane gli investitori dovrebbero continuare a focalizzarsi sulle politiche monetarie delle banche centrali. Le varie incertezze politiche potrebbero nondimeno provocare uno slancio di prudenza da parte degli investitori, tenuto conto delle valutazioni che continuano ad essere tirate.Per questo conviene ancora favorire quelle società che offrono un reale potenziale di crescita del proprio giro d’affari e/o dei margini, sola garanzia della capacità di generare risultati e dividendi sul lungo periodo.

Non cambia quindi la nostra direzione – a meno di un evento sconvolgente – e ci manteniamo positivi sul medio termine, pur riconoscendo che potrebbero esserci delle fasi di ritorno dell’incertezza e della volatilità.


Gilles Guibout – gestore del fondo di tipo PIR, AXA WF Framlington Italy – AXA Investment Manager