Azionario, gli emergenti continueranno a sovraperformare nonostante la Fed

Maarten-Jan Bakkum -

La decisa correzione dei titoli tecnologici e l’aumento delle aspettative della Fed alla fine del 2017 hanno avuto ripercussioni sull’azionario dei mercati emergenti.

Tuttavia, le prospettive di crescita della domanda interna di queste aree sono ancora positive, soprattutto per via della costante ripresa della crescita del credito nella regione. La correzione del settore IT è cessata e il continuo aumento dei futures sui Fed fund non ha finora avuto un impatto negativo sui flussi di investimenti di portafoglio verso gli emergenti. Nel frattempo, i dati macro e quelli relativi agli utili rimangono buoni in tutto l’universo emergente. Il miglioramento delle prospettive di crescita della domanda interna nella maggior parte dei paesi emergenti è probabilmente la ragione principale per cui il clima di fiducia degli investitori nei confronti delle attività in queste aree si è ripreso nuovamente dopo la mini correzione tra metà novembre e metà dicembre.

Dopo una buona performance nel 2017, il settore IT è ancora vulnerabile e il suo peso del 27% a livello globale nei mercati emergenti rimane un motivo di cautela. Tuttavia, con lo slancio dei prezzi delle azioni IT non più negativo, gli investitori possono probabilmente permettersi di concentrarsi meno sui rischi tecnici per l’azionario emergente nel suo complesso. La leadership settoriale in queste economie è stata assunta dai finanziari, fatto che da un lato è comprensibile, data la costante ripresa della crescita del credito emergente al di fuori della Cina, ma dall’altro è sorprendente se si considera il continuo aumento dei futures sui Fed fund e dei rendimenti obbligazionari dei mercati sviluppati.

Questi sviluppi stanno creando un ambiente che mette in luce la vulnerabilità dei flussi di capitale verso gli emergenti. Tuttavia, fintantoché gli investitori continuano a credere in una graduale normalizzazione della politica monetaria statunitense ed europea, essi sembrano felici di allocare capitali nei mercati obbligazionari ad alto rendimento degli emergenti, in particolare nei mercati del debito emergente in valuta locale, il cui differenziale di rendimento rispetto ai Treasuries statunitensi è di ben di 3,5 punti percentuali.

Altrettanto importante quanto il contesto mondiale della liquidità è forse la forza dei fondamentali e lo slancio della crescita economica degli emergenti. I flussi verso questi mercati sono rimasti forti, nonostante l’aumento dei tassi di interesse nei mercati sviluppati, perché gli squilibri macroeconomici si sono dissipati e lo slancio alla crescita è rimasto positivo a partire dalla metà del 2016. Negli ultimi trimestri, inoltre, si è registrata una netta ripresa della crescita del credito, la prima in più di sei anni. Si tratta di un nuovo importante elemento positivo che in passato ha sempre coinciso con una forte sovraperformance dell’azionario emergente. Questo è il motivo principale per cui siamo fiduciosi che la crescita di queste economie manterrà il suo slancio positivo e che le azioni emergenti continueranno il trend di sovraperformance iniziato due anni fa.


Maarten-Jan Bakkum – Senior Emerging Markets Strategist – NN Investment Partners