Loomis Sayles, prospettive di investimento terzo trimestre 2018

Craig Burelle -

La fiducia di consumatori e imprese ha spinto l’economia statunitense verso più rapidi tassi di crescita del PIL nominale in questa fase di espansione.

Nel resto del mondo, la crescita rimane solida e molte economie, con molta probabilità, cresceranno quest’anno al di sopra dei livelli di trend di lungo termine, nonostante la recente perdita di slancio. Una politica monetaria un po’ più restrittiva è in fase di sviluppo, in particolare negli Stati Uniti, ma la condizione finanziaria globale è improbabile che deteriori e che limiti la crescita nell’immediato futuro.

Fattori Macro

Lo slancio dell’economia statunitense rimane forte mentre l’accelerazione nel resto del mondo si è attenuata. Questo, insieme al differenziale dei tassi di interesse a breve termine, dovrebbe supportare il dollaro americano.

Il PIL nominale negli Stati Uniti sarà, con molta probabilità, pari o superiore al 5%, quest’anno e il prossimo

  • L’economia americana è in forte crescita e prosperosa, guidata da forti crescite dell’occupazione e una crescita dei salari in miglioramento.
  • Nonostante la recente perdita di slancio, la crescita globale rimane solida. È probabile che molti Paesi cresceranno quest’anno al di sopra del trend di lungo termine.
  • Eccezion fatta per alcuni Paesi, la pressione inflazionistica è stata ampiamente contenuta. Il differenziale di inflazione tra economie sviluppate e mercati emergenti dovrebbe continuare a ridursi.
  • Il mercato ha già scontato due o più incrementi dei tassi di interesse che la Federal Reserve (Fed) opererà il prossimo anno, mentre non si aspetta, almeno per un po’ di tempo, alcun aggiustamento delle politiche monetarie da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e della Banca del Giappone (BOJ).
  • La crescita dell’economia statunitense rispetto al resto del mondo dovrebbe mantenere la FED nel percorso attuale di innalzamento dei tassi di interesse di breve termine, mentre le banche centrali di altri paesi sviluppati dovrebbero mantenere una politica più accomodante. 

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Credito

Spread moderatamente più ampi hanno migliorato le valutazioni in un settore che si è piuttosto arricchito. 

L’ampliamento degli spread ha migliorato i valori attesi

  • Un ampliamento dei differenziali del credito di alta qualità negli Stati Uniti è improbabile dato il forte PIL nominale, che si è tradotta in una più solida crescita lorda e netta.
  • Il segmento del mercato obbligazionario di più bassa qualità potrà assistere ad un ampliamento marginale degli spread nei prossimi dodici mesi, ma i rendimenti totali e quelli in eccesso rimarranno probabilmente positivi. Secondo il nostro punto di vista, i prestiti bancari ad alto rischio e a tasso variabile rimangono un settore ambito.
  • Più della metà delle industrie statunitensi hanno stabili prospettive di credito, mentre un terzo riscontra un leggero o totale miglioramento delle prospettive.
  • Le imprese multinazionali hanno iniziato a rimpatriare il denaro detenuto all’estero ma solo una modesta porzione sarà destinato a finanziare il rimborso del debito.
  • I differenziali del settore finanziario a livello globale continuano ad ampliarsi insieme al rischio geopolitico, ma i fondamentali sottostanti restano solidi visto che le banche continuano a ridurre la leva finanziaria. Un allargamento più sostanzioso degli spread nel settore finanziario, soprattutto nel settore dell’alto rendimento, può indicare problemi per l’economia generale ma l’indicatore non sta ancora dando segnali di allerta
  • I mercati del credito non sono immuni da incertezza politica, alta volatilità dei mercati o dinamiche della curva dei tassi nelle fasi di declino. Quindi, pensiamo che un certo grado di cautela nella progressione del ciclo economico sarà giustificato.

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Dollaro americano e mercati emergenti

Sbalzi periodici della volatilità possono interrompere trend positivi, ma le opportunità rimangono.

L’avanzamento del dollaro americano sembra al momento duraturo

  • Il dollaro ha iniziato ad apprezzarsi rispetto alla maggior parte delle valute dei paesi sviluppati ed emergenti all’inizio di quest’anno, quando l’economia americana ha incominciato a prendere forza e l’accelerazione delle attività economiche negli altri paesi è iniziata a diminuire.
  • La migliore performance dell’economia americana rispetto al resto del mondo probabilmente continuerà, il che sostiene la tesi di un’ulteriore politica restrittiva della FED e un alzamento dei tassi di breve, rendendo il dollaro più appetibile.
  • Alla fine la FED raggiungerà un tasso neutrale di interesse e sospenderà ogni politica monetaria, possibilmente quando la BCE (e magari la BOJ) avranno iniziato a rimuovere la loro politica accomodante e a rialzare lentamente i tassi ufficiali.
  • Il trend rialzista del dollaro tende a coincidere con il deterioramento altrove dell’economia globale, che riporta i capitali verso beni relativamente sicuri come il dollaro americano. Ciò nonostante, le condizioni finanziare globali sono rimaste stabili e la maggior parte delle economie sono in espansione. Un apprezzamento significativo del dollaro, dovuto ad un’avversione al rischio, sembra improbabile.
  • Le attività dei mercati emergenti faticano a causa della forza del dollaro, ma le valutazioni sono migliorate e la potenzialità di ottenere rendimenti più alti rimane appetibile. Fare selezione nella scelta dei titoli diventerà sempre più importante.

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Azioni

Le valutazioni d’azienda sono diventate più appetibili in seguito alla crescita a doppia cifra dei profitti abbinata a una forte crescita dei ricavi lordi. 

Impressionante crescita dei profitti avvenuta globalmente

  • La crescita dei profitti aziendali negli Stati Uniti ha superato di gran lunga quella nel resto del mondo grazie a riduzione delle tasse, cambio favorevole e riacquisto di azioni proprie. Anche escludendo amplificatori una tantum, crediamo che l’indice S&P 500® sia probabile registri una crescita degli utili operativi per azione (EPS operativo) a doppia cifra quest’anno.
  • Le imprese che generano una buona porzione dei ricavi all’interno degli Stati Uniti, come aziende nazionali di piccola e media capitalizzazione, dovrebbero essere in una forte posizione di riparo dalla tempesta delle negoziazioni sul commercio globale e dai potenziali annunci sui dazi.
  • Aziende globali al di fuori degli Stati Uniti hanno prodotto altrettanti solidi ricavi e profitti. Il consensus estimates di Bloomberg segnala una crescita degli utili per azione del 13,3% e dell’8,9% per quest’anno e il prossimo, rispettivamente, per il MSCI All Country World Index ex US.
  • La performance relativa del settore finanziario continua a faticare su scala mondiale, il che introduce un impedimento strutturale per molti indici azionari dove il settore ha più peso. L’ambiente con moderati tassi di interesse in tutto il mondo ha tenuto i margini operativi sotto pressione.
  • La crescita ha sovraperformato il valore per la maggior parte di questa espansione, guidata in gran parte dal settore tecnologico, dove la crescita dei profitti e del rendimento totale hanno superato il finanziario, un settore, questo, con molto peso negli indici di valore. Le valutazioni di aziende di tipo growth non sono per niente vicine ai massimi dell’era del dot-com e i profitti attesi continuano ad essere favorevoli. La relazione tra crescita e valore è divenuta un po’ parabolica in favore della crescita, ma le aspettative suggeriscono che il trend attuale possa continuare.

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Rischi potenziali

Le politiche fiscali espansive stanno temporaneamente alimentando un’economia statunitense già forte e, di questo passo, potrebbero condurre una poco lungimirante Federal Reserve ad una politica esageratamente restrittiva. 

Politiche eccessivamente aggressive della Fed e tensioni commerciali potrebbero attenuare il quadro previsionale

  • Le politiche fiscali espansive stanno temporaneamente alimentando un’economia statunitense già forte. Se i dati economici vengono presi alla lettera, la Fed potrebbe accelerare il ritmo della sua politica restrittiva nei prossimi due anni
  • Una politica troppo aggressiva di innalzamento dei tassi potrebbe invertire la curva dei rendimenti, stimolare l’ampliamento dei differenziali di credito e generare una più ampia volatilità degli asset rischiosi, rallentando l’economia. La Fed probabilmente continuerà ad alzare i tassi ma dovrebbe rimanere cosciente del considerevole rischio di una politica troppo restrittiva.
  • La retorica protezionistica riduce la propensione al rischio perché l’economia globale è profondamente connessa tramite scambi commerciali. Anche senza nuove politiche, l’incertezza della situazione potrebbe posticipare le spese in conto capitale e altri investimenti, riducendo il potenziale di crescita economica.
  • Perturbare il flusso di beni e servizi potrebbe impattare aziende e risparmiatori, ragion per cui dazi aggiuntivi e restrizioni potrebbero limitare la propensione al rischio.
  • Gli sviluppi commerciali saranno ancora in prima pagina e ciò dovrebbe tenere la volatilità di mercato abbastanza alta. Ciò nonostante, non ci aspettiamo una guerra commerciale completa. Il volume globale di esportazioni, recentemente in recupero, verrà monitorato attentamente nell’immediato futuro.

Previsioni su classi di attività

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Craig Burelle – Macro Strategies Research Analyst – Loomis Sayles