Obbligazioni italiane: il mercato è troppo pessimista?

Andrea Iannelli -

I timori riguardanti l’Italia e l’Eurozona sono riemersi dopo le elezioni italiane e la formazione del nuovo Governo.

Il mercato obbligazionario italiano ha patito i timori degli investitori riguardo le politiche europee del Governo gialloverde e soprattutto l’apparente predilezione per politiche fiscali più accomodanti con conseguente aumento del deficit, per mantenere promesse fatte in campagna elettorale e, come spesso accade, il mercato si è mosso in maniera repentina sulla scia di queste paure.

Nel grafico si vede chiaramente come sia l’indice di rischio dell”Italexit” sia il rendimento dei titoli di Stato italiani a due anni (che rappresenta un buon indice di affidabilità creditizia di un governo), siano saliti significativamente rispetto ai livelli di inizio 2018 e successivamente si siano attestati su livelli comunque elevati.

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Timori di “Italexit”

Fidelity International, per comprendere più a fondo le prospettive dell’Italia, ha incontrato recentemente gli amministratori delegati di molte banche e i funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che hanno generato un maggiore ottimismo sugli possibili scenari futuri per gli asset italiani.

Dai colloqui con le banche è emerso chiaramente che i timori dei mercati per un “Italexit” sono eccessivi. Infatti, non hanno notato particolari cambiamenti nel comportamento dei clienti per quanto riguarda i movimenti sui depositi. Di solito, in momenti di stress, i risparmiatori ricercano qualità e sicurezza abbandonando le banche più piccole a vantaggio quelle più grandi considerate più solide. L’assenza di questo tipo di variazione sta a significare che i clienti non sono di fatto preoccupati.

Negli incontri con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) è apparsa evidente la forte volontà di presentare un bilancio che non danneggi ulteriormente la già difficile posizione fiscale dell’Italia. Nella stessa direzione vanno le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria, che ha ribadito la necessità e la volontà di essere disciplinati nella gestione della posizione fiscale italiana.

Guardando al futuro

Fidelity monitora costantemente i movimenti dei consensi. Un loro eventuale arretramento per uno dei partiti al governo, potrebbe favorire l’adozione di posizioni più dure nei confronti dell’Eurozona ed un approccio meno responsabile nella gestione delle finanze pubbliche. Nello stesso modo verrà seguita l’evoluzione dello scenario politico in Italia: eventuali elezioni anticipate rappresentano un potenziale rischio per i mercati.

Fidelity ritiene che la percezione degli investitori internazionali, soprattutto per quanto riguarda la prossima legge di bilancio, è eccessivamente negativa. Perfino una manovra positiva ed equilibrata potrebbe essere percepita come una sorpresa dal mercato.

L’incremento dei rendimenti che si è visto su tutti gli asset italiani negli ultimi mesi riflette sicuramente un incremento di rischi sia sul lato politico che fiscale. Ciò detto, le valutazioni attuali scontano in gran parte questa incertezza e potrebbe bastare poco per sorprendere in positivo gli operatori.

Dopo aver mantenuto un approccio cauto verso il mercato obbligazionario italiano, Fidelity è ora più positivi e vede opportunità di investimento interessanti, soprattutto nell’ambito delle obbligazioni societarie di elevata qualità (investment grade). L’approccio rimane comunque estremamente selettivo, puntando l’attenzione sui fondamentali delle singole società, sulle valutazioni e sulla liquidità delle obbligazioni in cui Fidelity investe.

Gli asset obbligazionari italiani, sia governativi che corporate, offrono rendimenti attraenti. Tatticamente, possono contribuire alla performance e alla generazione di reddito all’interno di portafogli flessibili e ben diversificati. La diversificazione è infatti un elemento essenziale in ogni strategia di investimento, ma in particolare nel periodo estivo, notoriamente caratterizzato da una riduzione della liquidità sui mercati. Anche gli asset italiani potranno dunque contribuire positivamente alla diversificazione dei portafogli, supportandone i rendimenti e aumentando l’efficienza rischio-rendimento per gli investitori.


Andrea Iannelli – Investment Director obbligazionario – Fidelity International