Nel 2019 dovrebbe partire la pensione di cittadinanza

Roberto Carli -

In attesa di conoscere le cifre e gli indicatori, comincia a delinearsi lo schema cardine della prossima Legge di Bilancio con la individuazione almeno delle principali linee guida.

Acclarato che i punti del contratto di Governo verranno implementati con gradualità nell’arco della intera legislatura per essere compliant con i vincoli di bilancio, alla luce delle dichiarazioni recenti del Premier Conte, del Ministro Tria e dei vicepremier Salvini a Di Maio le prime misure che dovrebbero entrare nella prossima manovra finanziaria sono il reddito di cittadinanza, quota 100 per modificare la riforma Fornero e l’avvio della flat tax.

Per quel che riguarda il reddito di cittadinanza dovrebbe partirsi con il rafforzamento dei centri per l’impiego e con l’avvio del sostegno alle pensioni minime con integrazione a 780 euro.

E’ l’idea della pensione di cittadinanza, punto del contratto di programma. Va anche ricordato come si parla di pensione di cittadinanza anche nel Progetto di legge D’Uva-Molinari depositato alla Camera il 6 agosto scorso recante “DISPOSIZIONI PER FAVORIRE L’EQUITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE ATTRAVERSO IL RICALCOLO CONTRIBUTIVO DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI SUPERIORI A 4.000 EURO MENSILI”.

La previsione è quella secondo cui le risorse che verranno liberate in esito al ricalcolo ipotizzato saranno destinate all’integrazione delle pensioni minime e delle pensioni sociali e depositate presso uno specifico Fondo di garanzia presso il Ministero del Lavoro verrebbero utilizzate per incrementare i trattamenti che oggi si attestano intorno ai 450 euro mensili fino alla soglia dei 780 euro.

Le misure introdotte, sottolinea la Relazione di accompagnamento, scaturiscono dalla evidente necessità di apportare al settore pensionistico un correttivo improntato a ragioni solidaristiche e di equità sociale, ancor più urgente nell’attuale fase socio-economica del Paese. Con il reddito e la pensione di cittadinanza la finalità è quella di implementare le politiche di redistribuzione.

Per meglio comprendere come si atteggerà nel concreto la pensione di cittadinanza occorrerà attendere il dettaglio normativo. Attingendo però al già Disegno di Legge n.1148 presentato nella XVII legislatura dal M5S in materia di redditi di cittadinanza, sembra verosimile in analogia che per ottenere tale tipologia di prestazione sia necessario che debba presentarsi copia della dichiarazione ISEE e autodichiarazione attestante i redditi percepiti nei dodici mesi precedenti la richiesta nonché i redditi certi, percepibili nei successivi dodici mesi, da parte del soggetto richiedente e da tutti i componenti del nucleo familiare di appartenenza .