GAM: commento ai risultati del quarto trimestre di Apple

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A prima vista i risultati di Apple sembravano piuttosto buoni, al di sopra delle aspettative sia in termini di fatturato che di margini. Tuttavia, scavando un po’ più a fondo, non tutto è così roseo.

Il fatturato è stato trainato esclusivamente dalle forti vendite di iPhone, in particolare dei nuovi modelli 11, 11 Pro e 11 Plus. A causa del prezzo più elevato dei muovi modelli, non sarebbe assurdo ipotizzare che la crescita delle vendite unitarie sia stata piatta o negativa rispetto all’anno precedente (Apple non dichiara più il numero di dispositivi venduti) e che la crescita del fatturato garantita dalla linea iPhone sia stata trainata da un cambiamento del mix. Considerato che gli smartphone rappresentano ancora oltre il 60% del fatturato totale, è evidente quanto la società continui ad affidarsi agli iPhone per crescere e che la sovraperformance delle su altre linee non è sufficiente ad alimentare la crescita futura.

I ricavi relativi ai Servizi sono cresciuti del 17% su base annua, in linea con le aspettative. Il cambiamento della disclosure, che non passa più per le unità vendute e si concentra sul fatturato e sugli utili di Prodotti e Servizi, era mirato a evidenziare i margini più elevati del ramo dei Servizi e per dimostrare che è questo il futuro di Apple. Anche se il fatturato relativo ai servizi è notevole, è intrinsecamente legato alle vendite del ramo Prodotti. Nella pubblicazione dei risultati, Apple ha evidenziato che la base installata ha raggiunto 1,5 miliardi di dispositivi. È difficile ipotizzare che questo segmento possa crescere fino a diventare il driver dell’azienda e superare l’iPhone.

Molto poco spazio è stato dedicato al lancio di Apple TV+; nella sua forma attuale, non sembra che TV+ possa essere la nuova Netflix. La sua offerta di contenuti è notevolmente più limitata rispetto alla concorrenza e fa affidamento all’offerta di un anno gratuito di servizio incluso con l’acquisto di qualsiasi hardware Apple per attrarre abbonati. Senza investimenti significativi nei contenuti, è difficile pensare che molti degli iscritti “gratuiti” si convertiranno in abbonati a pagamento alla fine dell’anno.

Questo trimestre dimostra quanto l’iPhone sia importante per Apple, e nonostante i suoi sforzi per diversificare, l’iPhone rimane il motore del business (sia direttamente che indirettamente). Con il ridursi delle possibilità di far leva sul prezzo medio di vendita, Apple potrebbe dover far fronte a un altro anno di crescita negativa. Non c’è spazio per gli errori e il rischio di un superciclo derivante dal lancio dei dispositivi 5G alla fine dell’anno potrebbe essere il catalizzatore di una delusione.