L’avversione al rischio ha raggiunto un picco ciclico

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Alcuni dati di mercato indicano che il livello di panico raggiunto sia già piuttosto estremo. I rendimenti dei titoli USA a 10 anni sono tornati ai livelli minimi (120-130 pb) registrati a metà 2012 e nel 2016, momenti storici caratterizzati da forte incertezza. Tassi così bassi rappresenteranno un supporto per l’economia reale e potenzialmente per la performance di asset più rischiosi delle obbligazioni, corretti per la rispettiva volatilità.

Le banche centrali, dei mercati sviluppati così come delle economie emergenti, rimarranno ancora più accomodanti di quanto previsto alcune settimane fa. Infine, assumendo di non assitere ad un crollo degli utili societari, osserviamo come le valutazioni azionarie restino molto interessanti rispetto alle valutazioni obbligazionarie. Nell’Area Euro, se l’attuale premio per il rischio del comparto azionario dovesse aumentare di altri 50 pb, raggiungeremmo precedenti picchi di mercato registrati nel 2012. Nel dettaglio, 50 pb di maggiore premio per il rischio corrispondono ad un 5-7% di perdita ulteriore in termini di prezzi di mercato.

Nell’ipotesi che le misure di contenimento in via di decisione da parte delle autorità riescano a contenere una propagazione prolungata del virus fuori dalla Cina e che l’economia globale non cada in recessione (nostro scenario di base), siamo cauti a breve termine ma rimaniamo costruttivi nel medio termine, attendendoci rendimenti complessivi positivi nell’intorno del 5%, anche con una crescita degli utili leggermente negativa per quest’anno.