Anche per il 2021 si può richiedere l’Ape sociale

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La Legge di Bilancio 2021 prevede tra le diverse misure approvate in ambito previdenziale anche la proroga del termine di scadenza del periodo di sperimentazione dell’ APE sociale al 31 dicembre di quest’anno.

Va ricordato come tale prestazione, di natura assistenziale,  era stata introdotta nel nostro sistema inizialmente   in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019 ,  deadline poi prorogata al 31 dicembre 2020.

L’ Ape sociale è una indennità, erogata mensilmente su dodici mensilità all’anno, pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, non soggetto a rivalutazione con importo massimo mensile di 1.500 euro,  corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni ritenute meritevoli di particolare tutela.

Chi può accedervi ?  I beneficiari devono avere un’età anagrafica minima di 63 anni e in possesso, alternativamente, di uno dei seguenti requisiti:

  • soggetti in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo) dimissioni per giusta causa o risoluzione che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
  • soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, a condizione di possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni
  • soggetti che hanno una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% (accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile) e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • lavoratori dipendenti al momento della decorrenza dell’APE sociale, che svolgono specifiche attività lavorative “gravose” da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni.

Va poi ricordato che per quanto riguarda le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi richiesti per l’accesso all’APE sociale, pari a 12 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 2 anni (cd. APE sociale donna).

Così come ha ricordato l’Inps con il recente messaggio n. 62 del 2021 (riservandosi anche di emanare specifica Circolare) è stata allora riaperta la possibilità di presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio di tale prestazione da parte di coloro che durante l’anno in corso maturino i requisiti e le condizioni.

Possono poi presentare domanda tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti al 2021, stante il permanere degli stessi, e che non hanno provveduto ad avanzare la relativa domanda. Così come viene specificato nella Relazione tecnica alla Legge di Bilancio , considerando i limiti di spesa stanziati per la proroga (411,1 milioni di euro per il 2021, 285,1 per il 2022, 169,3 per il 2023, 119,9 per il 2024, 71,5 per il 2025 e 8,9 per il 2026) , si stima  che la misura possa riguardare circa 13.900 nuovi soggetti, con anzianità contributiva inferiore ai 38 anni, in considerazione del canale di uscita con 62 anni di età e 38 (quota 100) che rientreranno nella proroga dell’attuale norma, per un importo medio dell’indennità pari 1.140 euro mensili.