Prestiti personali: una fotografia del nostro Paese

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Se è vero che l’Italia si trova in un periodo di profonda crisi economica questo lo si deve sicuramente alla Pandemia che ha letteralmente scosso ogni settore del nostro Paese. Tuttavia la recente panoramica elaborata da numerosi istituti di ricerca rispetto ai prestiti personali ha rilevato come, nonostante il crollo repentino di marzo, il 2020 non si sia chiuso così negativamente come ci si sarebbe potuti aspettare. Per capire le reali condizioni del Paese possiamo prendere in analisi tantissimi settori, ma ce n’è uno in particolare, ovvero quello dei prestiti personali, che ci spiega come spendono le persone e, quindi, come stanno.

La flessione del primo e del secondo trimestre 2020

Il settore dei prestiti personali, dunque, ha vissuto un periodo fortemente altalenante che ha visto una flessione pericolosa nel primo trimestre per poi ricominciare a crescere solo ad ottobre 2020, ri-guadagnando quasi cinque punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È difficile determinare quale sia stato il settore in assoluto più colpito, nonostante questo anche il consumo a credito ha subìto una spaventosa flessione spiegata dalle chiusure forzate, dalle incertezze del periodo e dalla volontà delle persone di risparmiare anziché spendere.

I fattori di crisi del settore del credito

Tra i fattori più critici per gli esperti ce ne sono almeno tre. In primo luogo la domanda sui prodotti è stata scostante e variabile e, quindi, i finanziamenti sono scesi nel primo periodo e poi hanno ricominciato a crescere dopo maggio. Un altro fattore riguarda il rallentamento dei prestiti a cui si sono associati anche tassi di interesse inferiori rispetto agli anni precedenti. Inoltre il rallentamento dei mutui ipotecati ha causato una generale decrescita contribuendo a sconvolgere l’intero mercato finanziario.

In ogni caso l’economia non si è fermata ma ha preso semplicemente strade diverse. Non a caso uno dei prestiti più richiesti è stato il finanziamento di liquidità, necessario per dare respiro a chi ha visto ridursi drammaticamente le proprie entrate. Al secondo posto si sono posizionati i prestiti personali come la Cessione del Quinto e i Prestiti Inpdap, due tipologie non finalizzate che le persone hanno utilizzato soprattutto per far fronte a spese d’emergenza.

Cosa succederà nel 2021?

Dalle indagini prese in considerazione il 2021 vedrà un ulteriore crollo al termine dello stato d’emergenza, quando potrebbero piovere disoccupazioni pre-annunciate. A questa fase seguirà certamente un forte sconquasso per il quale gli esperti raccomandano di farsi trovare pronti. La crescita, tuttavia, sarà garantita dai settori trainanti che hanno saputo o potuto sfruttare la crisi per migliorare i propri business. Anche il mondo dei prestiti personali vedrà una crescita stimata in positivo. Se le previsioni saranno corrette, quindi, assisteremo ad una richiesta decisamente superiore rispetto all’anno precedente, con aumenti che si aggireranno tra l’11 ed il 26% per prestiti privati e mutui. Chiaramente il tutto sarà coadiuvato dallintervento del Governo che dovrà prendersi cura delle attività più colpite e che non hanno potuto aprire cassa durante tutto l’arco