SG company: Covid-reset, come cogliere l’occasione per rimodellarsi nel contesto pandemico (e oltre)

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Il recente aumento di capitale porterà ad una struttura patrimoniale ad azionariato diffuso, secondo il modello di una vera e propria public company

In cima alle classifiche che leggiamo da circa un anno sui danni economici discendenti dalla pandemia, siano esse sotto forma di previsioni e anticipazioni di trend economici che di resoconti elaborati su base periodica, al netto delle differenze a seconda del focus della classifica stessa, alcuni punti in comune combaciano sempre bene o male. E, nella fattispecie, stiamo facendo riferimento ad un ipotetico, e obiettivamente ben poco ambito, podio dei settori più colpiti dalla pandemia che stiamo ancora attraversando. Tra questi, indipendentemente dalla fonte cui attingiamo, ci sono senza dubbio settori quali i viaggi, l’intrattenimento e tutto quanto ruoti intorno ad eventi e spettacoli live. Il mondo degli eventi in presenza quindi e non di quelli da remoto come siamo stati costretti ad imparare negli ultimi mesi.

A questo punto, analizzare i numeri ed il percorso di una società come SG Company Società Benefit SpA, che opera all’interno del segmento della Live & Digital Communication per i mercati Corporate, Consumer e BTL, è senza dubbio importante. Ma ancora più rilevante diventa comprendere come l’oggettivo impatto della crisi Covid e di tutte le sue conseguenze, dirette ed indirette, possa essere interpretato come un’opportunità da sfruttare per ricostruirsi e per continuare a crescere con un orizzonte di medio e di lungo periodo. Quasi fosse un trampolino di lancio.

“Un prima e dopo il Covid per noi c’è stato” ammette senza troppi giri di parole Francesco Merone, CFO e consigliere esecutivo di SG company, senza nasconderne l’impatto in termini di fatturato nel raffronto su base annua tra 2020 e 2019. Ma tutto questo è normale. Meno singolare, e assai più interessante, comprendere come la società abbia affrontato una crisi discendente da ragioni esogene mantenendo una visione strategica di medio e lungo periodo. In potentissima sintesi, Merone spiega che “Stiamo continuando ad investire in competenze”.

La logica alla base dell’evoluzione del piano industriale di SG Company è di chiara lettura: l’obiettivo è quello di importare alcune delle logiche industriali, operative ed organizzative proprie di altri settori all’interno di un segmento di mercato – quello dei servizi legati a viaggi, intrattenimento, spettacoli e live – che da questo punto di vista è ancora molto indietro. Nello specifico spiega il CFO dell’azienda: “Di solito nel nostro settore le imprese mantengono un’organizzazione di carattere abbastanza personale con un forte focus che ruota intorno ad una persona, l’imprenditore (visionario?) di una volta che poi può evolvere in una figura più simile a quella dell’amministratore delegato”. Un modello organizzativo di questo tipo non è di certo da criticare a priori, ma si porta dietro degli inequivocabili lati negativi, o meglio dei limiti, dato che può essere un modello valido se ci si deve interfacciare con un solo segmento di clientela maneggiando bene o male una ridotta gamma di prodotti.

Il nuovo percorso intrapreso da SG Company nel post Covid poggia proprio su questa necessaria inversione di tendenza: assodato che nel settore di competenza l’organizzazione media delle imprese è ancora di vecchio stampo, la soluzione migliore passa attraverso un piano di investimenti volto a sfruttare gli oggettivi benefici collegati ad un’organizzazione di più alto livello mutuata dalle multinazionali attive in altre aree del mercato per continuare a correre all’interno del proprio stesso settore d’appartenenza. Modifiche al core business quindi? Assolutamente no. Solo una vera e propria rivoluzione del modus operandi interno all’azienda con la definizione più chiara dei ruoli e delle responsabilità sia quotidiane sia strategiche. Bisogna costruire una piramide e non un cono nella gestione di impresa

“Portare dei modelli tipici delle multinazionali, e nello specifico aziende consulenziali, all’interno del nostro settore e, più nello specifico, all’interno della nostra azienda – spiega Francesco Merone – si è travasato anche in una nuova forma di organizzazione societaria per quanto ci riguarda, con l’ingresso di una serie di figure professionali, sia al livello apicale che intermedio, ognuna con il proprio bagaglio professionale e la propria expertise settoriale, con l’obiettivo di migliorare la capacità gestionale ed organizzativa di SG Company”.

Tale evoluzione del modello organizzativo è solo uno dei pilastri della strategia di SG Company che sta rispondendo in maniera massiccia alle sfide che il mercato le ha posto davanti. Senza dubbio, da un lato il filone dello sviluppo dei servizi digitali per le attività inerenti al settore di competenza, dall’altro l’apertura a canali commerciali nuovi all’estero attraverso la conclusione di nuovi accordi commerciali con partner internazionali di alto livello. Dall’altro ancora una delle ultime novità dal punto di vista cronologico, vale a dire la produzione e vendita di dati statistici aggiornati e di qualità ad operatori di mercato, in altre parole il filone del data analysis/valoritazion, il mercato del marketing tecnologico (MarTech).

Del resto queste aperture discendono da considerazioni valide soprattutto nel lungo periodo, perché è normale che tutto quanti ruoti intorno al mondo del digital potrà subire una battura d’arresto quando le restrizioni legate alle condizioni pandemiche lo permetteranno, ma è altrettanto vero che un posizionamento solido in questi ambiti permetterà di reinvestire con modalità differenti le competenze maturate. Nei fatti la soluzione vincente sarà proprio questa: “un riposizionamento ed una crescita strategica che ci permetterà di battere la concorrenza di competitor organizzati secondo modelli sorpassati” spiega Merone.

Primo passo in questa direzione il recente aumento di capitale effettuato per un massimo di 2,5 milioni di Euro. “Un aumento di capitale fatto a forte sconto” specifica il CFO dell’azienda perché il prezzo di sottoscrizione di ciascuna nuova azione è pari a euro 0,20 ciascuna (circa un quinto del valore di un anno fa) e che porterà, per forza di cose, ad un cambiamento molto marcato anche dal punto di vista societario. Questo perché se fino a qualche mese fa c’era un vero e proprio socio di maggioranza che deteneva più  dell’80% dell’intero capitale, adesso, attraverso l’aumento di capitale, la struttura patrimoniale diventerà molto più diffusa, senza un socio con la maggioranza assoluta. Una  public company scalabile e contendibile? “Sì, peròdi dimensioni ridotte ma con le idee chiare su dove vuole andare e come”. Prossimo obiettivo nel breve termine: “investire nell’assunzione di risorse junior più vicine al mondo che sinteticamente si indica come digital ma deve leggersi come attualità e futuro del nostro vivere quotidiano. Il fenome dei social, in ambito business, è ancora inespresso e presenta molti spazi per le aziende. Solo con la presenza di persone giovani e utenti di questi mondi, un’azienda può inserirsi in questi mercati” conclude Merone.