Trade finance: 4 passi per approcciarsi a questa asset class

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Il Trade Finance è una delle ultime asset class relativamente poco sfruttate dagli investitori istituzionali. Questa asset class stabile e consolidata, tradizionalmente ad appannaggio del sistema bancario, è altamente efficiente dal punto di vista dell’assorbimento di capitale, pur fornendo un significativo rendimento in eccesso rispetto al credito liquidi con rischio analogo.

I recenti cambiamenti nella regolamentazione hanno ridotto la capacità delle banche di erogare prestiti nei volumi richiesti dai mercati, creando un’opportunità unica per i finanziatori istituzionali di partecipare a un mercato multimiliardario. Oggi quest’asset class, che sostiene i flussi essenziali di materie prime e merci a livello globale, costituisce un mercato da 15 trilioni di dollari ed è in grado di offrire interessanti opportunità di investimento agli investitori istituzionali.

La strategia Trade Finance di NN IP offre esposizione a un portafoglio globalmente diversificato di attività a breve termine, ciascuna delle quali finanzia la vendita e la circolazione fisica di merci e materie prime. In quanto opportunità di investimento, il trade finance presenta una serie di caratteristiche interessanti: offre un rendimento maggiore rispetto ad altri crediti liquidi ed è molto efficiente dal punto di vista dell’assorbimento di capitale. Poiché questa asset class è per lo più autoliquidante, a breve durata e spesso garantita, offre anche protezione sia dal rischio di insolvenza sia dal rischio di mercato quando il ciclo economico inizia a rallentare. I dati indicano un rischio di perdita limitato, recuperi rapidi e rivelano una bassa correlazione con i mercati del credito tradizionale.

Il Trade Finance è certamente una grande opportunità per gli investitori, ma occorre comprendere con precisione le fonti di rischio e di rendimento. Inoltre, le opportunità offerte dovrebbero essere filtrate in modo da essere consapevoli non solo del valore relativo e dei rendimenti aggiustati per il rischio, ma anche della sua funzione all’interno di un portafoglio, dell’assorbimento di capitale regolamentare, dell’impatto operativo, delle considerazioni ESG e dei processi di KYC sottostanti (identificazione del cliente a fini di anti-riciclaggio n.d.r.).

Come approcciare il trade finance in 4 passi:

  1. Finanziare transazioni e non entità: significa finanziare solo prestiti legati a uno specifico flusso fisico di beni che sono spesso garantiti, fanno uso di contratti a prezzo fisso, garanzie o assicurazioni, pegni su titoli liquidi, e altri mitigatori strutturali. Questa forma tradizionale di trade finance ha dimostrato di essere significativamente più affidabile di altri formati in cui il prestito è fornito sulla base di una linea di credito senza un flusso sottostante.
  2. Diversificare e condividere il rischio: La diversificazione e la flessibilità sono fondamentali per gli investitori per gestire l’attuale contesto di mercato. I fondi diversificati hanno ampiamente superato la tempesta COVID e ora stanno approfittando di una minore concorrenza e di spread più ampi, mentre i fondi di direct lending con un’alta esposizione a specifiche materie prime e regioni (in particolare il petrolio) hanno sofferto. Il trade finance è un’attività in cui la sicurezza è d’obbligo, quindi avere una presenza locale è vitale. Crediamo che le banche e i trader continuino ad essere meglio posizionati per supervisionare questi aspetti operativi e, nei rari casi in cui qualcosa va storto, gli investitori saranno in una posizione migliore per massimizzare il recupero insieme ad una banca rispetto a una situazione di direct lending.
  3. Controllare il processo: È una semplice verità affermare che c’è un rischio intrinseco di riciclaggio di denaro e di frode legato al commercio internazionale. Lavorare insieme a controparti con una solida reputazione e puntare su relazioni di lunga data tra acquirenti e venditori è un primo passo efficace per ridurre questo rischio. Tuttavia, gli investitori non possono fare affidamento solo sulle controparti in questo senso. Pertanto, i gestori devono sviluppare una due diligence rafforzata per controllare il rischio delle entità finanziate.
  4. Investire responsabilmente: Molte banche e fondi di trade finance sono significativamente esposti al greggio e ad altre materie prime inquinanti. Crediamo che una valutazione critica in chiave ESG – non solo dei mutuatari, ma anche dei paesi e delle materie prime sottostanti – sia cruciale. I gestori devono aiutare gli investitori a vedere il quadro ESG completo, valutando non solo l’impatto della produzione di una materia prima, ma anche del suo utilizzo. Il commercio è strettamente legato a diversi obiettivi di sviluppo sostenibile come la riduzione della povertà, la fame zero, l’uguaglianza di genere e la transizione alle energie rinnovabili. Se fatto correttamente, gli investitori possono scoprire il potenziale del trade finance non solo come un’attraente asset class, ma anche come strumento per il cambiamento sostenibile.