A Jackson Hole probabili accenni al tapering ma con una sfumatura dovish

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Nel messaggio politico principale dalla conferenza di Jackson Hole di quest’anno  – intitolata “Macroeconomic Policy in an Uneven Economy” – ci aspettiamo qualche accenno al tapering seppur con una certa sfumatura dovish. Uno dei punti principali per gli analisti finanziari sarà il discorso del presidente della Fed Jerome Powell sulle prospettive economiche, previsto per le 10 della mattina di venerdì.

In generale, ci viene ricordato che la riduzione degli acquisti di asset o il tapering NON rappresentano un “quantitative tightening”. Il bilancio della Fed continuerà infatti a crescere per tutto quest’anno. Per quanto riguarda il tapering, dall’ultima riunione del FOMC di luglio è emerso che è probabile una diminuzione degli acquisti di asset nel corso dell’anno, dato l’ampio consenso tra i membri del FOMC, che rende particolarmente importante la tempistica di un annuncio ufficiale della Fed.

Questa settimana non ci aspettiamo un annuncio formale, ma è più probabile che Powell si concentri sulla portata dei recenti dati sull’occupazione, pur mettendo in guardia contro l’impatto della variante Delta sull’attività economica. Oltre alla questione della tempistica del tapering – maggiori dettagli saranno probabilmente rivelati alla riunione del 22 settembre – sarà cruciale la possibilità di spostare nel medio termine le aspettative per un’azione della Fed.

I prezzi di mercato (secondo i futures sui Fed funds) continuano a prevedere due rialzi dei tassi di 25 punti base da qui alla fine del 2023, con un primo rialzo verso febbraio 2023, ampiamente in linea con la view della stessa Fed, in base agli ultimi dot plot. Qualsiasi segnale sui possibili cambiamenti nella politica della Fed potrebbe avere un impatto sul mercato ancora più importante della questione sulla tempistica specifica del tapering.