Il Topix segna un massimo trentennale dopo l’annuncio delle dimissioni del premier Suga

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l primo ministro giapponese Yoshihide Suga si è dimesso a seguito di un calo progressivo degli indici di gradimento e della conseguente perdita di supporto da parte dei leader del suo partito.

Che cosa è accaduto?

Dopo mesi di calo degli indici di gradimento, il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha annunciato che non si candiderà alle elezioni come leader dell’LDP, dimettendosi quindi dall’incarico. Oltre alle crescenti critiche pubbliche per la sua risposta alla pandemia di Covid-19 e alla decisione di procedere con i giochi olimpici di Tokyo malgrado le obiezioni degli esperti sanitari, una serie di sconfitte alle elezioni regionali ha evidenziato il malcontento del pubblico nei confronti del governo.

Visto il crollo dell’indice di gradimento dell’esecutivo di Suga, molti membri del partito temevano che senza un cambio di primo ministro l’LDP avrebbe perso le elezioni della camera bassa. La notizia delle sue dimissioni ha favorito un rally delle azioni giapponesi, che ha portato l’indice Topix su un massimo trentennale.

E adesso?

Attualmente si contano tre candidati apertamente schierati: Fumio Kishida, l’ex ministro degli esteri che è arrivato secondo dietro a Suga al ballottaggio dell’anno scorso; Sanae Takaichi, l’ex ministro degli interni e delle comunicazioni; e l’attuale ministro dei vaccini Taro Kono. L’ex ministro della difesa Shigeru Ishiba ha indicato che sta valutando la possibilità di candidarsi.

Figura 1: Orientamento politico e finanziario delle varie amministrazioni

Fonte: Organi d’informazione, Ministero delle Finanze, SMBC Nikko. L’orientamento politico prende in considerazione la posizione di ciascuna persona sull’emendamento costituzionale. L’orientamento di politica fiscale è espresso come deviazione dalla media storica, in un intervallo da -50 a +50, del rapporto spesa pubblica/PIL.

 

Da una prospettiva di mercato, molti investitori e dirigenti d’azienda vedono in Kono un candidato più favorevole per via delle sue opinioni riformiste. Parla inglese in modo fluente, esercita una forte attrattiva sul pubblico ed è generalmente favorevole a un aumento della spesa fiscale. Gli analisti politici prevedono che la sua candidatura sarà sostenuta da Suga. Kono è attualmente ministro per le riforme amministrative e le riforme normative e ha svolto un ruolo determinante nella modifica del sistema pensionistico nazionale. Ha anche invocato tagli alla spesa per la salute e la sicurezza, che è cresciuta con l’invecchiamento della popolazione, e ha proposto di accettare un maggior numero di lavoratori stranieri per affrontare il problema della carenza di manodopera. In passato ha insistito che la Bank of Japan (BoJ) fornisse comunicazioni più chiare in merito a una strategia d’uscita dalla sua politica estremamente accomodante.

Fumio Kishida è un ex banchiere che è stato battuto da Suga alle elezioni per la leadership dello scorso anno. Kishida si è impegnato a mantenere politiche fiscali e monetarie espansive, anche se in precedenza ha espresso dubbi sull’orientamento eccessivamente accomodante della BoJ. Possiamo aspettarci che il mercato preferisca la sua posizione sulla politica economica, in quanto Kishida ha auspicato un maggiore sostegno alle imprese nella tecnologia e nell’innovazione, con l’obiettivo di creare una “società della digitalizzazione”. Inoltre, ha proposto un piano di stimolo da oltre 30.000 miliardi di yen per superare le sfide poste dal Covid.

L’ex ministro degli interni Sanae Takaichi appoggia una politica economica molto simile a quella dell’”Abenomics”, che prevede una combinazione di allentamento monetario aggressivo, uso di risorse fiscali nelle emergenze e spesa per la gestione della crisi e per la crescita. In un’intervista Takaichi ha dichiarato che il Giappone dovrebbe congelare l’obiettivo di portare il bilancio in pareggio fino a quando l’inflazione non raggiungerà il target del 2% della BoJ, e che non dovrebbe esitare a emettere titoli di Stato se necessario per gestire più efficacemente la crisi. Se diventasse il nuovo primo ministro, lo stimolo fiscale sarebbe di entità superiore a quello degli altri contendenti.

Shigeru Ishiba, ex ministro della difesa, può essere considerato uno degli esiti peggiori per il mercato. Sostenitore di politiche economiche più populiste, anziché fare affidamento sul commercio estero ha raccomandato di rilanciare la domanda interna (in particolare nelle regioni) allo scopo di alimentare la crescita. Ha anche criticato i tassi d’interesse estremamente bassi della BoJ e in passato ha difeso la necessità di tagliare l’imposta sui consumi.

Implicazioni per il mercato

Nonostante il cambio di premier, gli investitori dovrebbero considerare in una luce favorevole le prospettive per il panorama politico giapponese, poiché è probabile che la maggioranza dei seggi rimanga nelle mani di una coalizione di governo (LDP + Partito Komeito). La struttura portante della politica economica, estera e fiscale dovrebbe rimanere intatta, fornendo un significativo fattore d’impulso per una continua ripresa economica.

In passato il mercato azionario giapponese si è dimostrato sensibile all’elezione della Camera dei Rappresentanti, che definisce la stabilità futura dell’amministrazione. Nel caso in cui l’LDP conservi da solo la maggioranza, possiamo aspettarci una marcata reazione del mercato. Purché il partito di coalizione non perda più di 72 seggi – uno scenario che consideriamo improbabile, data l’imminente uscita di scena del sempre più impopolare Suga – le azioni giapponesi dovrebbero registrare una performance ragionevolmente sostenuta a fronte della ripresa economica globale, delle valutazioni contenute e dell’aumento dei tassi di vaccinazione. Alla luce delle buone performance storiche evidenziate dai listini in occasione delle ultime 14 elezioni generali dal 1979, crediamo che questo potrebbe rivelarsi un catalizzatore in grado di portare l’indice giapponese potenzialmente in linea con gli USA e l’Europa, considerato il ritardo accumulato nel corso dell’anno.

Rimaniamo anche ottimisti sull’imminente annuncio della manovra correttiva di bilancio, che dovrebbe ammontare a circa 30.000 miliardi di yen e offrire ulteriore sostegno all’economia. Possiamo anche stare tranquilli che, indipendentemente dal prossimo primo ministro, la politica monetaria della BoJ rimarrà accomodante nel breve periodo, almeno fino alla fine del mandato dell’attuale governatore nell’aprile 2023. Al contempo, il governo sta valutando la possibilità di allentare le restrizioni anti-Covid nei settori della ristorazione e dell’intrattenimento. Con l’ulteriore rilassamento delle misure di distanziamento sociale, è lecito prevedere un’accelerazione delle riaperture che sosterrà la ripresa del settore dei servizi.