Maggiore incidenza dello Stato, inflazione e sostenibilità i temi sotto la lente per il 2022. L’Italia è ben posizionata per beneficiare della ripresa

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Dopo un anno dominato dalla ripresa delle economie e dei mercati finanziari, le prospettive per il 2022 sono più complesse e difficili da prevedere. Per i mercati, è probabile che siano tre i macro-temi dominanti: una generale convergenza tra i decisori politici su una maggiore presenza dello Stato nella gestione di spese strategiche, livelli di disuguaglianza; l’inflazione, che indirizzerà l’azione delle banche centrali e la forza della ripresa economica; la dimensione della sostenibilità che crea nuove opportunità di investimento sul mercato dei capitali.

I tre fattori chiave per il 2022:

  1. Una maggiore incidenza dello Stato
    Il concetto di “stato forte” potrebbe diventare più importante nel determinare il livello degli investimenti pubblici e privati, le aspettative generali di inflazione, il grado di libertà per le imprese e il livello del debito e delle tasse. Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden finora si è concentrata sulla lotta alla disuguaglianza e sulla spesa per le infrastrutture. L’area Euro ha agito sul cambiamento climatico e l’integrazione fiscale. Nel frattempo, la Cina sta perseguendo tre obiettivi: riequilibrare l’economia dagli investimenti ai consumi, diminuire la disuguaglianza e ridurre la dipendenza dai mercati esteri.
  2. Il livello di inflazione e accelerazione nel rialzo dei tassi
    La Federal Reserve e la BCE ritengono che si tratti di un fenomeno temporaneo e, se misurato con gli swap sull’inflazione, i mercati sembrano concordare. La normalizzazione potrebbe durare fino al 2022 ma, soprattutto, le aspettative di inflazione dovrebbero rimanere ancorate. In questa crisi, i banchieri centrali e i politici hanno agito rapidamente e con decisione per evitare che l’economia globale andasse alla deriva. È probabile che l’uscita dallo stimolo sarà ordinata e graduale. Ma lo scenario di rischio è che la politica monetaria o fiscale possa diventare troppo severa troppo velocemente.
  3. Transizione verso un’economia più sostenibile
    La crescita economica sarà sempre più legata alla sostenibilità con la transizione climatica che creerà nuove opportunità di investimento. Qui la capacità delle case di gestione di creare valore farà la differenza. Valentijn van Nieuwenhuijzen, Chief Investment Officer at NN Investment Partners (NN IP) afferma: “L’innovazione sul fronte ESG è un tema chiave. Le tecniche di machine learning e l’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale di nuova generazione (NLP) stanno fornendo un contributo sempre più decisivo nell’estrarre valore dai dati non strutturati, consentendoci di condurre analisi più approfondite sui progressi ESG di un’azienda. L’aggiunta di fonti alternative rispetto al reporting aziendale arricchisce la nostra prospettiva sui meriti ESG delle società in cui investiamo e ci aiuta a prendere decisioni di investimento migliori e a migliorare la nostra performance”.

Da una prospettiva di asset allocation, NN IP vede alcune opportunità d’investimento interessanti per il 2022. Nonostante l’incertezza, il contesto di mercato sarà ragionevolmente costruttivo per la crescita e gli asset rischiosi, per esempio le materie prime e le azioni. Nell’azionario, l’asset manager olandese propende per la zona euro, mentre riguardo alle materie prime, le quote di carbonio vengono considerate una nuova asset class interessante da esplorare. Sullo sfondo del quadro macro, i rendimenti USA dovrebbero aumentare moderatamente. NN IP prevede un rialzo dei rendimenti nella zona euro, anche se la BCE è in ritardo rispetto agli USA in termini di ciclo economico e politico. Con l’aumento dei rendimenti governativi, emerge invece una certa cautela sui titoli di stato.

L’Italia sotto la lente di NN IP

Secondo Valentijn van Nieuwenhuijzen “l’Italia è in una posizione ottimale come non lo era mai stata prima: le opportunità di crescita sono al loro livello più alto da molto tempo a questa parte. I principali freni per l’Italia per molti decenni sono stati l’alto livello di debito e il lento incremento della produttività; un percorso di crescita più sostenuto è l’unico modo politicamente praticabile in cui l’Italia può ridurre il suo debito sovrano”.

Più in dettaglio, il fondo Next Generation EU sarà un driver chiave della futura performance economica italiana. Le probabilità che Roma esca dalla trappola della bassa crescita in cui si è trovata negli ultimi 25 anni sono in aumento grazie a maggiori investimenti pubblici e a riforme strutturali ben mirate, come ad esempio quelle per rendere più efficiente il sistema giudiziario e la pubblica amministrazione e per migliorare il livello di digitalizzazione del paese, gli investimenti sul fronte del trasporto pubblico e su merci, la transizione verso energia rinnovabile. Mentre è in corso la transizione verso un percorso di crescita più elevato, è vitale che i costi dei prestiti rimangano bassi. È qui che la Bce ha un ruolo importante da svolgere. Nel caso in cui la Bce strutturi il programma di acquisto di asset con ulteriori flessibilità e mantenga la dimensione totale del programma di almeno 40 miliardi di euro al mese, entrambi gli interventi dovrebbero essere di supporto per gli spread dei Btp anche in un ambiente di tassi di interesse più elevati il prossimo anno.

Al di là degli acquisti della BCE e delle aspettative in merito, gli spread dei Btp contro i Bund tedeschi al momento sembrano attraenti e sono intorno al livello massimo visto quest’anno. Con il recente peggioramento della situazione COVID in Europa (del Nord), secondo NN IP potremmo vedere nuovamente emergere un interesse verso il reddito fisso europeo, che potrebbe avere un impatto favorevole sui Btp. Gli sviluppi della pandemia COVID potrebbero anche indurre la Bce ad essere più accomodante nella riunione di dicembre.

Dal punto di vista degli investimenti azionari, sia i fattori macroeconomici sia i fattori ESG influenzeranno la crescita economica, le finanze pubbliche e i costi di finanziamento. Attualmente, l’Italia offre opportunità interessanti grazie alle riforme strutturali, a brand forti e all’esposizione alla crescita locale. I costituenti dell’indice MSCI Italy sono dominati da titoli finanziari, beni di consumo e utility. Sul fronte dei titoli finanziari, un mercato dei titoli di stato stabile e una solida crescita economica saranno cruciali per la performance delle istituzioni finanziarie. Le riforme e il consolidamento potrebbero fornire una spinta per le società finanziarie italiane e, con l’attuale governo, è più probabile che questo accada.

Le utility sono l’altro grande peso nell’indice. Nonostante il momento di difficoltà a causa degli alti prezzi del gas che abbassano la redditività, la comunità degli investitori considera il quadro normativo italiano molto stabile e di alta qualità. Inoltre, Enel, il player più grande del mercato, ha un respiro globale e sta guidando la greenification della generazione elettrica. Enel uscirà dal carbone entro il 2027 ed è leader nella produzione di energia idroelettrica e solare. Infine, lesmall cap italiane possono trarre vantaggio dai benefici del piano di crescita avviato dal governo. La direzione intrapresa a supporto della crescita sostenibile fornisce ampie opportunità per le aziende che forniscono soluzioni, per la posa dei cavi che collegano le turbine eoliche alla rete. Il settore industriale può quindi beneficiare dei piani di crescita e contribuire alla transizione energetica.

Nuovi paradigmi globali

Una maggiore consapevolezza e il bisogno di sostenibilità sono elementi innegabili e giungono da ogni angolo del mondo, contribuendo a creare nuove opportunità di investimento.  Secondo Simona Merzagora, Managing Director NN IP “stiamo assistendo a una combinazione senza precedenti tra spinte che arrivano dalla società, incentivi normativi e nuove esigenze di una clientela sempre più consapevole. Questo processo sta guidando i flussi degli investitori e accelera l’emergere di nuovi modelli di business net zero, sostenuti da strategie di investimento sostenibili e ad impatto. Gli investitori stanno vedendo le loro opportunità di investimento ampliarsi continuamente, dalle azioni alle obbligazioni societarie, dai green bond alle obbligazioni sovrane, ai mercati privati, sia sul lato azionario che su quello del credito. Tutti questi sviluppi rendono più facile e più accessibile per gli investitori investire nella transizione verso un mondo più sostenibile e orientare i loro portafogli verso emissioni di carbonio nette zero”.