Intesa Sanpaolo: con il Museo del Risparmio organizza attività didattiche contro l’abbandono scolastico per School4life

-
- Advertising -

Il Museo del Risparmio, museo di Intesa Sanpaolo dedicato all’educazione finanziaria unico nel suo genere, organizza nell’ambito di School4Life, il programma promosso da ELIS contro l’abbandono scolastico, attività didattiche in 14 scuole italiane su differenti temi come educazione finanziaria, economia circolare, sostenibilità e incontri di orientamento, che si alterneranno con maratone di creatività (creathon) e momenti di confronto e apprendimento su base esperienziale. L’iniziativa, nell’ambito delle attività ESG di Intesa Sanpaolo, vede il contributo del Museo e della Learning Academy del Gruppo. Anche i docenti e i genitori saranno coinvolti in programmi formativi e webinar dedicati e avranno a disposizione lo sportello di ascolto e supporto “Noi Restiamo” pensato per contrastare situazioni a rischio. Il programma di attività promuove inoltre l’avvicinamento delle studentesse alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), con l’idea che queste competenze siano in grado di offrire loro più ampie opportunità di lavoro.

School4Life vede coinvolte alcune grandi aziende italiane e interesserà complessivamente 15.000 studenti su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle Regioni Sardegna, Campania, Sicilia, Lombardia e Liguria dove, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, il fenomeno è più diffuso.

- Advertising -

Globalizzazione ed evoluzione digitale rendono in generale l’istruzione direttamente correlata al rischio di disoccupazione. In Italia il problema dell’abbandono prematuro dell’istruzione e formazione si presenta in forma accentuata: si attesta, infatti, al 13,1% sul totale della popolazione scolastica, come rilevato dal Rapporto Istat sui Livelli di Istruzione 2021, ben oltre la soglia del 10% fissata da Bruxelles con la strategia Europa 2020. Inoltre, dal Rapporto OCSE 2019 emerge anche che i disoccupati con licenzia media sono il doppio dei diplomati e quasi il quadruplo dei laureati, e che l’abbandono scolastico prima del diploma contribuisce per il circa 35% al fenomeno dei “neet”, persone tra i 20 e i 24 anni che non studiano, non lavorano, né cercano un’occupazione.

Uno scenario che rende evidente come la scuola italiana, già a partire dalla scuola media, debba fornire agli studenti spunti ed elementi di riflessione per orientarli nelle scelte successive. L’emergenza pandemica ha riportato la scuola al centro del vivere civile, restituendogli visibilità sociale e innescando un processo evolutivo che richiede sforzi e innovazioni strategiche. Sempre di più si rende evidente quanto l’investimento in istruzione e in formazione sia un asset irrinunciabile per garantire ai giovani piena cittadinanza sociale ed economica.

- Advertising -