Finanza comportamentale, cosa ci insegna il caso Meta e cosa dedurre sul futuro

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Il paragone con il pugile è calzante: mesi di duro lavoro, pianificazione, fatica, preparazione fisica e mentale, studio e allenamento precedono il match, che in pochi round sarà concluso e il cui risultato sarà stato il frutto dell’impegno profuso in precedenza. Eppure, quanti elementi esterni possono intervenire in quel momento di stress e alta emotività? E come possono influire sulle performance dell’atleta?

Sembrano due mondi paralleli, la finanza e il pugilato, eppure hanno in realtà molto in comune. Lo testimonia il recente caso Meta, quando il titolo dato per decotto e superato da TikTok ha visto un balzo a Wall Street di oltre il 24%, con un buyback di 40 miliardi. Un evento inaspettato, che ha colto di sorpresa gli analisti e ha dimostrato come, anche negli investimenti, è indispensabile accumulare nel tempo, resistere alle tensioni e all’emotività del momento, restare razionali di fronte a cali momentanei e bruschi, tenendo fede a un titolo nonostante gli scetticismi generalizzati.

La chiave è restare razionali anche nei momenti di panico

Si fa testimone di questo Francesco Casarella, Italian Site Manager della principale piattaforma sui mercati finanziari Investing.com, che porta la sua esperienza a dimostrazione di come sia importante restare saldi a una strategia impostata con cautela nel tempo: “Sia chiaro, nessuno avrebbe potuto prevedere una giornata come quella passata e non sappiamo neanche se questo evento segni la ripresa definitiva del bull market. Quello che è certo è che la fiducia nel titolo, che ho da sempre ritenuto sottovalutato e avevo impostato a $190/200, insieme agli accumuli periodici mi ha permesso di arrivare al giorno fatidico chiudendo l’operazione in doppia cifra e raccogliendo di fatto i frutti di una strategia pianificata nel corso del 2022. In queste situazioni bisogna trovare il modo di tenere a bada le emozioni e di restare razionali: si parla proprio di finanza comportamentale, una branca di studio che indaga il movimento dei mercati includendo nel proprio modello alcuni principi di psicologia legati all’individuo che sostiene che quando una serie di persone mostrano comportamenti che si staccano dalla razionalità, questo potrebbe incidere effettivamente sul mercato”.

Di finanza comportamentale si comincia a parlare davvero nel 1979, quando Kahneman e Tversky pubblicano Decision Making Under Risk, dove alcune tecniche di psicologia cognitiva sono usate per spiegare le anomalie documentate nel processo decisionale economico razionale. Se è vero che la maggioranza delle teorie economiche parte dalla constatazione che l’individuo giochi necessariamente un ruolo razionale nel mercato, vi sono alcune situazioni particolarmente interessanti, come le bolle speculative, che dimostrano l’effettivo ingresso in campo della finanza comportamentale.

Paura e avidità possono causare perdite consistenti se ci si lascia sopraffare dalle emozioni

Alcuni recenti studi hanno poi dimostrato che la paura di perdere soldi con una decisione sbagliata è molto maggiore del piacere derivante dal successo, come accade quando alcune piccole modifiche di mercato si trasformano in perdite molto consistenti proprio perché incentivate dal panico del momento.

“Quando si presentano situazioni così calde, dove l’istinto porterebbe probabilmente a decisioni affrettate e sul lungo termine errate, a fare da protagonisti sono sentimenti di paura e avidità, cui si aggiunge un’erronea valutazione delle informazioni e quindi un errore puramente razionale. Quando investiamo dobbiamo agire strategicamente, muoverci a seconda di come varia il prezzo, sapendo che quando compriamo a prezzi ribassati significa che il mercato, anch’esso in una fase di irrazionalità, ci sta dicendo che una cosa che ieri valeva 100 oggi ne vale 80, proprio come accade con i saldi di stagione”, continua Casarella.

“Gli investitori tech sono sollevati nel vedere che il rallentamento degli annunci di Meta non si è rivelato così male come temuto e stanno al tempo stesso incoraggiando i piani di Meta per restituire più capitale agli azionisti, nonostante le preoccupazioni per l’aumento dei costi legati al metaverso. Nonostante tutte le sfide che Meta deve affrontare, ci sono chiari segnali che il business sta ancora funzionando bene: credo che i venti contrari tra cui la privacy e la concorrenza di TikTok siano probabilmente ben compresi ai livelli attuali. Sembrerebbe, infatti, che la grande scommessa di Meta sul metaverso stia iniziando a fare riconquistare la fiducia degli investitori in Mark Zuckerberg, senza contare che la spinta di 40 miliardi di dollari per il suo piano di riacquisto di azioni ha certamente contribuito a rafforzare il sentiment sul titolo in down, che sta cominciando a ribaltarsi dal brutale sell off del 2022”, chiosa Jesse Cohen, senior analyst di Investing.com.