Opportunità di investimento nelle infrastrutture quotate per il 2023

Tom Levering, Equity Portfolio Manager e Global Industry Analyst, e Tim Casaletto, Global Industry Analyst di Wellington Management -

Nel 2022 i mercati azionari globali hanno evidenziato una forte volatilità alimentata da molteplici fattori. Si pensi alla guerra in Ucraina e alla conseguente crisi energetica e del gas naturale, all’innalzamento dei tassi di interesse e all’impennata dell’inflazione, nonché alla persistenza dei problemi delle catene di approvvigionamento dovuti al Covid. Nonostante queste criticità, le infrastrutture quotate hanno garantito una maggiore protezione in termini relativi rispetto ai mercati azionari globali (utilizzando come riferimento l’indice MSCI ACWI). Alle soglie del 2023 molteplici segnali indicano la possibilità di un picco dell’inflazione, ma siccome le banche centrali intendono continuare a frenare la domanda, a nostro avviso le probabilità di una recessione globale sono in aumento. A far da contraltare a queste pressioni vi sono le potenziali riaperture in Cina e il miglioramento delle dinamiche lungo le filiere produttive. Secondo noi, nell’attuale contesto di incertezza, i business model delle società attive in ambito infrastrutturale potrebbero continuare a offrire una relativa solidità. In ogni caso, dal nostro punto di vista, la diversificazione e la concentrazione su asset durevoli si confermeranno essenziali. Di norma, le società di infrastrutture sono proprietarie di asset fisici con una scarsa sensibilità al ciclo economico e una vita economica molto lunga dal momento che forniscono servizi essenziali all’economia. Di seguito illustriamo il nostro outlook per ciascuna area strategica.

Servizi di pubblica utilità ed energie rinnovabili

USA — Gli obiettivi di crescita del settore dei servizi di pubblica utilità negli USA non sono mai stati così alti: si pensi che la utility statunitense media stima tassi di crescita in un range del 6%-8%. Questa crescita è trainata dalla progressiva affermazione di fonti rinnovabili intermittenti a scapito dei combustibili fossili e viene amplificata dalla contestuale necessità di investire nelle reti elettriche. L’Inflation Reduction Act approvato nel 2022 prevede incentivi fiscali per le infrastrutture associate all’energia pulita, che a nostro parere nei decenni a venire sosterranno gli attuali interessanti tassi di crescita . Riscontriamo inoltre una forte crescita delle utility del gas, impegnate a sostituire i vecchi gasdotti allo scopo di incrementarne la sicurezza e ridurre le emissioni di metano. Infine, vale la pena di sottolineare che la redditività dei servizi di pubblica utilità è regolamentata e storicamente correlata ai Treasury USA. Col tempo, un contesto di tassi di interesse più alti più a lungo negli Stati Uniti dovrebbe tradursi in rendimenti più elevati. Analogamente, gli sviluppatori di impianti nell’area delle rinnovabili sono già riusciti a trasferire i costi più elevati delle materie prime e del capitale aumentando i prezzi, e hanno quindi mantenuto invariata la creazione di valore.

Europa — Confermiamo le prospettive positive per il settore dei servizi di pubblica utilità in Europa. Ci attendiamo investimenti significativi nelle infrastrutture energetiche interne in risposta al conflitto in Ucraina, dato che le autorità europee attribuiscono sempre più rilevanza alla sicurezza delle forniture energetiche (per esempio, estensione delle reti elettriche, maggior ricorso alle rinnovabili, potenziamento delle infrastrutture per il gas). A nostro parere, questi investimenti, il forte impegno per la decarbonizzazione e piani quali il REPowerEU della Commissione Europea favoriranno l’affermazione di interessanti fattori di crescita strutturale nell’area dei servizi di pubblica utilità in Europa. Infine, in diversi Paesi della regione i prezzi di questi servizi sono stabiliti a livello statale e direttamente legati all’inflazione. A nostro parere si tratta di un fattore molto positivo nell’attuale contesto macroeconomico, persino in caso di introduzione di tasse sugli extra-profitti.

Asia e mercati emergenti — Le prospettive per l’Asia e i mercati emergenti in generale appaiono eterogenee. Ciascun Paese è diverso, ma a nostro parere i servizi di pubblica utilità e gli sviluppatori di energie rinnovabili asiatici e dei mercati emergenti devono fare i conti con un contesto normativo e con valutazioni complessivamente meno favorevoli rispetto agli Stati Uniti e all’Europa (unica eccezione la Cina). A nostro parere, l’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette entro il 2060 fissato dal governo cinese è ben allineato alle ambizioni di crescita degli sviluppatori di energie rinnovabili e di servizi legati al gas naturale locali, che danno un contributo fondamentale alla transizione verso l’azzeramento delle emissioni nette. Siamo consapevoli che il nostro punto di vista è in contrasto con l’opinione generale, ma riteniamo che determinate società cinesi attive nello sviluppo di energie rinnovabili e nella fornitura di gas presentino valutazioni molto allettanti e un interessante potenziale di sovraperformance nel lungo periodo.

Infrastrutture dati

Intravediamo fattori positivi per determinati gestori di ripetitori e operatori di telecomunicazioni nel quadro della crescente rilevanza della connettività su scala globale. Di solito i business model di queste società evidenziano una certa resilienza in un contesto inflazionistico, poiché tipicamente i gestori di ripetitori integrano l’indicizzazione all’inflazione o l’adeguamento dei prezzi nei documenti contrattuali, mentre le società di telecomunicazione che operano in un contesto di elevata concorrenza tendono ad avere un maggior potere di determinazione dei prezzi nelle fasi di inflazione elevata. Per di più, molte società attive in tali segmenti possono vantare stabilità e prospettive di crescita solide, nonché valutazioni interessanti.

Energia midstream

In generale, cerchiamo di evitare le aziende molto sensibili all’aumento dei prezzi delle materie prime, ma intravediamo valore in alcune aree del settore midstream dove la generazione di utili deriva in misura maggiore da servizi erogati sulla base di contratti stabili (per esempio, trasmissione a lungo raggio). Riteniamo anche che, a seguito dell’avvio della costruzione in America del Nord di ulteriori terminali per il gas naturale liquefatto (GNL), che richiederanno nuovi gasdotti, siano emerse nuove opportunità di crescita nell’energia midstream.

Trasporti

In generale, nel contesto attuale, adottiamo un atteggiamento cauto sulle infrastrutture per i trasporti. Le strade a pedaggio sono più interessanti poiché oggi molti gestori sono autorizzati, in virtù dei contratti vigenti, a indicizzare (totalmente o in parte) le tariffe all’inflazione. Tuttavia, ci preoccupano le società con un indebitamento elevato, che rappresenta un fattore problematico in una fase caratterizzata da tassi di interesse alti. Temiamo anche che le valutazioni degli aeroporti non riflettano adeguatamente gli effetti negativi di una potenziale recessione sul traffico passeggeri e sulla spesa al dettaglio negli aeroporti. Se da un lato la sensibilità al ciclo economico delle reti ferroviarie pone alcuni rischi a breve termine, dall’altro crediamo che, trattandosi della modalità di trasporto con le minori emissioni, le ferrovie continueranno a beneficiare di potere sulla determinazione dei prezzi e crescita a lungo termine.

Conclusione

È probabile che nel 2023 i mercati rimarranno volatili, ma a nostro avviso le prospettive di lungo periodo per le infrastrutture quotate si confermano interessanti. In presenza di valutazioni ampiamente all’interno dei range storici e di opportunità di crescita incoraggianti nei nostri settori preferiti, crediamo che le infrastrutture quotate possano continuare ad offrire una relativa stabilità, grazie alle caratteristiche difensive, e, sul più lungo termine, interessanti opportunità di rendimento.