Nuveen: quali asset class battono la liquidità nell’attuale contesto di mercato

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Diversi investitori continuano a detenere molta liquidità, perché aspettano di avere maggior visibilità sull’economia o perché ritengono che i rendimenti di circa il 5% offerti dalla liquidità siano un’opzione praticabile a basso rischio. Tuttavia, con l’inflazione che inizia a essere più moderata e la crescita che probabilmente rallenterà, è improbabile che i rendimenti restino così elevati, creando un rischio di reinvestimento. Vediamo opportunità più interessanti in alcune aree selezionate dei mercati finanziari globali.

Per coloro che cercano rendimenti più elevati senza passare a una modalità di totale propensione al rischio, riteniamo che sia ragionevole esplorare aree del mercato obbligazionario in senso ampio, compresi i municipal bonds. Guardando ai rendimenti di varie asset class in diversi contesti di tassi e inflazione, sebbene il passato non sia garanzia del futuro, la storia suggerisce che il reddito fisso core e i municipal bonds siano idonei per “fare cassa” nei periodi successivi ai rialzi dei tassi (quando i loro effetti si ripercuotono sull’economia) e quando i tassi vengono ridotti in un contesto di debolezza economica.

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Anche altre aree offrono un rapporto rischio/rendimento favorevole.

Riteniamo valga anche la pena esplorare idee di investimento al di fuori degli Stati Uniti.

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Per quanto riguarda le azioni, suggeriamo di bilanciare i vantaggi delle large cap statunitensi (che secondo noi registreranno buone performance grazie alla moderazione dell’inflazione, alla stabilizzazione dei rendimenti e ai venti favorevoli nel settore tecnologico) con quelli delle azioni dei mercati emergenti (dove vediamo venti favorevoli derivanti da valutazioni interessanti, dall’indebolimento del dollaro e da un allentamento della politica monetaria in Cina). A nostro avviso anche il settore bancario europeo, più forte di quello statunitense, è una potenziale fonte di opportunità sia per le azioni che per le obbligazioni europee. Inoltre, riteniamo interessanti gli investimenti negli alternativi non USA, tra cui gli immobili e gli asset reali.

La recente crisi del settore bancario negli USA (e la continua incertezza ad essa associata) ha spinto molti investitori a chiedersi se il settore immobiliare degli uffici sarà la prossima vittima designata e come le dinamiche degli immobili ad uso ufficio potrebbero influire sui loro portafogli. Ci aspettiamo che le sfide in questo settore persistano, ma non prevediamo come conseguenza un contagio finanziario più ampio. I tassi di sfitto degli uffici, pur essendo elevati, tendono a essere concentrati geograficamente e le banche regionali statunitensi, già sotto pressione, non hanno generalmente un’esposizione a grandi edifici o complessi di uffici. Al di fuori del settore degli uffici, i fondamentali del settore immobiliare appaiono solidi.

Se si guarda oltre i titoli dei giornali legati al mondo degli uffici, si scoprono alcune interessanti possibilità per l’immobiliare. La nostra attenzione è rivolta soprattutto ai settori immobiliari pubblici e privati non legati agli uffici, tra cui il retail, l’edilizia residenziale, l’industria e le aree alternative. I REIT pubblici sono particolarmente degni di considerazione grazie alle valutazioni favorevoli e agli utili relativi, oltre che alla stabilità dei dividendi e alla solidità dei bilanci.

Sul fronte dell’obbligazionario, riteniamo che nei mercati pubblici si dovrebbe ottenere buoni risultati quando sarà evidente che la recessione è in atto e che i tassi scenderanno.

Riteniamo che il private credit possa trarre beneficio dalle prospettive di una recessione solo lieve. In effetti, le attuali annate di credito privato potrebbero essere particolarmente interessanti, in quanto le condizioni finanziarie odierne le rendono più difensive.

Infine, per quanto riguarda i titoli privilegiati, sebbene le valutazioni siano migliorate dopo il crollo legato ai fallimenti delle banche, il settore bancario e l’asset class nel suo complesso restano in difficoltà.

Tuttavia, vediamo opportunità selezionate in emittenti bancari e di altro tipo non statunitensi, tra cui assicurazioni, utility, società energetiche midstream e alcune banche statunitensi superregionali.