Ancora una fase positiva per il Dollaro USA

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Il Dollaro USA si è ripreso dalla fase di indebolimento registrata a fine ottobre. Giovedì scorso, in un discorso “da falco”, il presidente della Fed Powell ha ricordato ai mercati che potrebbe essere ancora necessario un altro rialzo dei tassi. Tale inasprimento è a nostro avviso poco probabile, ma le parole di Powell indicano le sue preoccupazioni sul fatto che un’inversione nelle aspettative sui tassi rischi di allentare le condizioni finanziarie in una misura che, alla fine, potrebbe nuovamente forzare la mano alla Fed.

La valuta statunitense riflette tale scenario. Il vantaggio in termini di rendimento degli Stati Uniti, le persistenti incertezze sui tassi e le preoccupazioni sulla crescita globale sosterranno per ora il biglietto verde. È improbabile che il cambio EUR/USD si riprenda prima che emergano segnali più rassicuranti di una successiva ripresa in Europa, il che è difficile nel breve termine. E il recente restringimento degli spread nell’Area Euro (EGB), che ha avvantaggiato l’Euro, è esposto a un’inversione.

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Il Dollaro sembra però più vulnerabile nel 2024. Con il procedere (pur lento) della disinflazione, prima o poi la Fed dovrà frenare il suo atteggiamento da falco, lasciando che i mercati si concentrino sui tempi e sulla velocità dei potenziali primi tagli dei tassi. Ciò eroderà sia il vantaggio di rendimento degli Stati Uniti che la volatilità delle obbligazioni – e alla fine lascerà delle crepe nel dollaro statunitense, fondamentalmente caro.