Attenzione allo specchietto retrovisore, Ethereum sta rimontando

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Negli ultimi mesi, la narrativa mainstream nel mondo delle criptovalute è stata monopolizzata dal Bitcoin, dalle sue performance e dal suo affermarsi sempre di più come un rifugio nei periodi di maggiore turbolenza sui mercati finanziari “tradizionali”. Sebbene questo sia indiscutibilmente vero, riteniamo che siano passati inosservati degli eventi che potrebbero essere altrettanto importanti e uno di questi è sicuramente la ripresa che ha fatto registrare Ethereum; poco importa se, nell’ultima settimana ha registrato una perdita del 7,82%, dato che ha ottenuto una performance over-the-night del 12,54%.

A spingere la criptovaluta è stata sicuramente la richiesta per l’approvazione di un ETF da parte di numerose società, tra cui noi di 21Shares e Ark Invest, e il fatto che al pool si sia aggiunta anche Blackrock, con i suoi 8,6 milioni di dollari in masse gestite. Ciò ha sicuramente contribuito a far schizzare alle stelle l’ottimismo degli investitori. Tuttavia, alla base di questa ripresa vi sono anche e soprattutto trend che riguardano i fondamentali, che assicurano una maggiore solidità della crescita stessa, svincolandola da dinamiche circostanziali.

Tra questi rientrano sicuramente l’aumento delle commissioni di base e il “burn rate” in ascesa, ovvero la rapidità con cui viene consumato l’ETH circolante, che sono tornati ai livelli osservati lo scorso giugno, segnalando una generale ripresa delle attività on chain. Inoltre, nell’ultima settimana la criptovaluta è tornata in deflazione, un evento che ha portato a un ulteriore rafforzamento del suo valore (come mostrato nel grafico sottostante).

Purtroppo, questo rally è stato compromesso da un attacco hacker contro un portafoglio appartenente alla piattaforma di scambio Poloniex, che ha causato il furto di ETH per un valore superiore ai 100 milioni di dollari; una quota che, se liquidata interamente nello stesso istante, potrebbe continuare e aggravare le perdite osservate nell’ultima settimana, con la possibilità che il network possa arrivare a cedere fino al 10% del suo valore; questo secondo le previsioni di Arkham Intelligence.

Tuttavia, è opportuno specificare che questo evento non ha arrestato il processo di rafforzamento di Ethereum, come dimostrato dal fatto che NEAR ha siglato numerose partnership ed accordi volti ad allineare maggiormente il suo network, denominato WASM, a quello della seconda criptovaluta al mondo per valore di mercato. La più importante di queste è sicuramente quella con Polygon Lab, che fornisce agli sviluppatori di Polygon CDK una gamma di possibilità scelte più ampia per sviluppare network personalizzabili non soggetti ai vincoli EVM e implementando tecnologie, come lo sharding, che su Ethereum non sono ancora disponibili. Infine, l’integrazione facilita l’accesso alla solida liquidità di quest’ultimo tramite un layer condiviso di Polygon, offrendo un vantaggio strategico alle entità esterne che non godono di questa possibilità. In sostanza, questa implementazione favorisce l’interconnettività e l’interdipendenza tra sistemi operativi blockchain incompatibili.