Quaestio SGR: la spesa delle famiglie statunitensi non è a rischio (e spinge Wall Street)

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L’attuale scenario costituisce un quadro favorevole ai mercati azionari, tale da portarci ad aver progressivamente incrementato la nostra esposizione sui listini nel corso degli ultimi mesi soprattutto in USA. Il rally dell’equity ha dinanzi diversi elementi a supporto e, al momento, i principali rischi sono da rintracciare sul fronte geopolitico e in quello della politica fiscale.

Più nello specifico, a minacciare il bull market dei listini potrebbe esserci da un lato il possibile incremento delle tensioni geopolitiche su scala globale oppure, dall’altro, il cambiamento di rotta della politica fiscale. Più nello specifico, occorre interrogarsi sull’efficacia di una politica fiscale che deve diventare sempre meno espansiva e di supporto (meno sussidi ad esempio), anche se escludiamo restrizioni significative prima dell’anno prossimo negli Stati Uniti per ovvie ragioni di opportunismo elettorale (nessuno dei candidati in lizza spingerà sul freno degli incentivi in piena campagna elettorale).

Guardando a Wall Street, intuibilmente il principale supporto è da rintracciare nell’azionario tecnologico, ma, a livello più ampio non mancano altre opportunità. È importante, ad esempio, prendere in esame almeno un paio di parametri che sembrano continuare a sostenere la corsa azionaria: da un lato il mercato del lavoro che regge bene, dall’altro la confidenza alla spesa. Quello che spesso si legge riguardo ad una capacità di spesa erosa ed in esaurimento da parte delle famiglie statunitensi, non va esteso a tutta la popolazione. Anzi: le fasce più abbienti hanno ancora una solida fiducia di spesa perché sono tendenzialmente investiti in asset finanziari e real estate, il cui valore è aumentato negli ultimi anni. Di conseguenza, le famiglie continueranno a trainare la spesa e i settori ad essa più sensibili.