La Corte di Giustizia dell’UE condanna l’Italia su un aspetto del Reddito di Cittadinanza
Da tempo erano state pubblicate le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’UE relative al rinvio pregiudiziale disposto nel maggio 2022 dal Tribunale di Napoli, sezione penale, in cui il giudice italiano chiedeva alla CGUE se il requisito di residenza di 10 anni previsto per fruire del reddito di cittadinanza fosse compatibile con il diritto europeo. Secondo l’avvocato generale, la Corte doveva ritenere il requisito in contrasto con la normativa UE.
Ora la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato discriminatoria la norma del Reddito di cittadinanza che imponeva agli stranieri il requisito di 10 anni di residenza, di cui almeno due continuativi, per accedere al sussidio. La sentenza riguarda le cause C-112/22 e C-223/22 e illegittima, inoltre, la previsione della sanzione penale per falsa dichiarazione sullo stesso requisito. La parola adesso passa alla Corte Costituzionale che, proprio in attesa di queste pronunce della Corte Ue, aveva sospeso il giudizio sull’illegittimità costituzionale del requisito dei 10 anni di residenza promosso dalla Corte di appello di Milano.
Pertanto, chi avesse ricevuto provvedimenti di revoca e richiesta di restituzione del Reddito di Cittadinanza motivati dalla mancanza del requisito di residenza decennale può pensare di non restituire le somme percepite e attendere i dettagli della decisione della Corte Costituzionale . Per maggiori informazioni è possibile contattare il servizio antidiscriminazione dell’associazione per gli Studi Giuridici sull’Emigrazione.