Crescono gli investimenti nel settore della difesa negli Stati Uniti: dai droni aerei e marittimi (economici e prodotti in massa), ai sistemi robotici terrestri, l’industria ha bisogno di rinnovamento e di tecnologie più semplici
Il governo americano sta intensificando gli investimenti nel settore della difesa, aprendo nuove e
interessanti opportunità per le aziende italiane che desiderano espandersi in questo mercato.
Anche le PMI italiane – precisa Lucio Miranda, presidente di ExportUSA – possono cogliere queste
occasioni. L’evoluzione tattica sui campi di battaglia ha messo in luce la crescente necessità di
nuovi sistemi dì arma, caratterizzati da basso costo, tecnologia semplice e adatta alla produzione di
massa.
Tra questi figurano droni aerei e marittimi economici e adatti alla produzione in serie, nuovi
sistemi robotici terrestri, armi senza pilota, ma a costi contenuti. Anche la ricerca sui materiali ha
subito un’evoluzione significativa: si tratta di armi che nascono dalle necessità concrete del campo
di battaglia dei nostri giorni dove l’inventiva applicata alla risoluzione di un problema concreto fa
premio sulla tecnologia.
Secondo lo U.S. Congressional Budget Office, il budget del Dipartimento della Difesa, che ha già
superato gli 801 miliardi di dollari nel 2021, è destinato a raggiungere i 915 miliardi entro il 2031,
con particolare attenzione ai settori della Marina e dell’Aeronautica.
Gli Stati Uniti, che rappresentano il 38% della spesa militare globale, mantengono il primato
mondiale per risorse destinate alla difesa. I comparti aeronautico e aerospaziale possono contare
su numerosi contractor di rilievo, tra cui Boeing, Raytheon, Lockheed Martin, oltre a istituzioni
governative come il Pentagono e il Dipartimento della Difesa.
Siamo convinti – aggiunge Lucio Miranda – che nei prossimi anni il governo americano continuerà
a rivolgersi a fornitori stranieri, e l’Italia sarà in prima fila. i contratti del Dipartimento della Difesa
coprono una vasta gamma di prodotti, con un focus attuale su tecnologie più semplici e su una
filiera che possa supportare il settore con soluzioni ingegnose e concrete, talvolta preferibili a
tecnologie più complesse.
Le aziende italiane interessate a entrare in questo mercato possono partecipare alle gare per
l’assegnazione di contratti e appalti attraverso accordi con committenti americani specializzati.