La Conferenza delle Nazioni Unite a Baku, in Azerbaigian. Il padiglione virtuale dell’OCSE è tornato per la COP29

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Tre settimane di discussioni, dal 4 al 22 novembre, con esperti leader a livello mondiale per discutere di approcci politici e soluzioni per affrontare la crisi climatica. È già trascorso un anno dal padiglione virtuale dell’OCSE COP dell’anno scorso, che ha riunito oltre 5000 partecipanti e 300 relatori durante 30 eventi trasmessi in live streaming. Da finanza e investimenti, a strategie di mitigazione efficaci, transizione energetica, decarbonizzazione dell’industria, ruolo di posti di lavoro e competenze, trasporti sostenibili, salute e altro ancora.

Il padiglione virtuale dell’OCSE per la COP29 presenta i dati più recenti, le migliori pratiche politiche e le piattaforme per un dialogo inclusivo: pensatori e esperti politici di spicco condivideranno approfondimenti per supportare un’azione accelerata per il clima durante tre settimane di eventi in diretta.

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La COP29

La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2024 o Conferenza delle parti dell’UNFCCC, più comunemente nota come COP29, sarà la 29esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La COP29 si terrà a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre 2024.

L’Azerbaigian ha nominato Mukhtar Babayev come presidente del COP29 a Baku. Babayev ha una grande esperienza sviluppata nella compagnia petrolifera nazionale, prima di diventare ministro dell’ambiente nel 2018. Tuttavia il sito www.heraldo.it , molto preparato in materia, esprime una certa perplessità sull’effettiva efficacia che potrà dimostrare durante i colloqui, e titola “COP29: l’ennesima occasione persa?

Il rapporto di sintesi del 2024 del segretariato delle Nazioni Unite

Il rapporto di sintesi del 2024 del segretariato delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) sui contributi determinati a livello nazionale (NDC) ha mostrato che i piani attuali avrebbero prodotto emissioni pari a 51,5 gigatonnellate di anidride carbonica (CO2) equivalente entro il 2030, appena il 2,6 percento in meno rispetto ai livelli del 2019. Simon Stiell, segretario esecutivo dell’UNFCCC, ha esortato i governi a convertire gli impegni in “risultati concreti nel mondo reale e nell’economia reale”.

Alla COP28, ospitata dagli Emirati Arabi Uniti, le delegazioni si erano impegnate a triplicare le energie rinnovabili, promuovendo l’obiettivo globale di adattamento e abbandonando tutti i combustibili fossili.  “La COP29 deve essere una COP abilitante, che fornisca risultati concreti e ambiziosi sui finanziamenti per il clima che tengano conto delle esigenze dei paesi in via di sviluppo, riconoscendo che tale supporto è un’attività fondamentale per proteggere ogni nazione e l’economia globale dagli impatti climatici devastanti”, ha sottolineato Stiell.

E ha proseguito: “Gli attuali piani nazionali per il clima sono molto al di sotto di ciò che è necessario per impedire al riscaldamento globale di paralizzare ogni economia e distruggere miliardi di vite e mezzi di sostentamento in ogni Paese”

Il rapporto NDC del 2024 “deve essere un punto di svolta, porre fine all’era dell’inadeguatezza e innescare una nuova era di accelerazione, con nuovi piani nazionali per il clima molto più audaci da ogni paese in arrivo l’anno prossimo”, ha concluso.

L’Italia partecipa alla Conferenza

. Il piano della Presidenza della COP 29 di Baku si basa su due pilastri paralleli che si rafforzano a vicenda:

  • il primo, “migliorare l’ambizione“, combina elementi chiave per garantire che tutte le Parti si impegnino verso piani nazionali ambiziosi e trasparenza;
  • il secondo, “consentire l’azione“, riflette il ruolo fondamentale della finanza, strumento chiave per trasformare l’ambizione in azione e ridurre le emissioni, adattarsi ai cambiamenti climatici e affrontare perdite e danni.

La priorità è quella di ottenere riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni per mantenere le temperature sotto controllo e rimanere al di sotto della soglia di 1,5°C.

L’Italia sta agendo, nel solco dell’accordo di Parigi, sostenendo soluzioni intersettoriali e costruendo partenariati resilienti, fornendo un contributo alla gestione dei rischi sempre maggiori connessi ai cambiamenti climatici. Qui il link alla fitta agenda del padiglione italiano

Attualmente, ci sono 198 Parti (197 Paesi più l’Unione Europea) facenti parte della Convenzione.

COP 29 BAKU, IL SITO UFFICIALE