Come rilanciare i pir
Il mercato dei capitali rappresenta un’importante alternativa alle forme tradizionali di finanziamento per stimolare e sostenere la transizione delle Piccole e Medie Imprese.
Lo sottolinea il recente Rapporto The European House Ambrosetti-Amundi che sottolinea tra i diversi profili come esistono già strumenti che mirano a risolvere queste criticità, come i Piani di Risparmio Individuali (PIR) che istituiti nel 2018, hanno l’obiettivo di convogliare il risparmio delle famiglie italiane verso l’economia reale, in particolare a sostegno delle PMI, e di espandere la dimensione e liquidità del mercato azionario
Tuttavia, il loro effetto ha avuto una natura transitoria. Dopo un iniziale successo, con una raccolta di circa 15 miliardi di Euro, si è verificato un rallentamento. A partire dal quinto anno, con l’entrata in vigore dei benefici fiscali, si sono riscontrati un arresto della raccolta dei PIR ordinari e fenomeni di disinvestimento. Nonostante i PIR rappresentino uno strumento fondamentale per affrontare le sfide del mercato dei capitali, il loro successo è stato limitato.
Per questo motivo il Rapporto propone un rilancio dei PIR con alcune modifiche strutturali per renderli più efficienti. In particolare, si propone di migliorare l’impianto regolatorio delle due tipologie di PIR esistenti, intervenendo su alcuni aspetti chiave.
Per evitare che i recenti fenomeni di disinvestimento legati al raggiungimento dei benefici fiscali dopo cinque anni dalla sottoscrizione, si suggerisce una modifica ai vincoli di detenzione. Inoltre, per i PIR alternativi, la proposta prevede di rendere il vantaggio fiscale legato al prodotto e non al soggetto, facilitando così il trasferimento delle posizioni tra investitori e migliorando così la liquidità del mercato. Per i PIR ordinari, si propone invece l’introduzione di un ‘premio fedeltà’ per incentivare il mantenimento degli investimenti a lungo termine
Un altro aspetto cruciale per il rilancio dei PIR è l’avvio di una campagna di awareness e advocacy per gli investimenti in PIR, sul modello della campagna di sensibilizzazione dei BTP Valore.
Infatti, il successo di questi titoli di stato è stato attribuito, oltre alla struttura vantaggiosa del prodotto (tassazione agevolata al 12,5% su cedole, premio fedeltà per chi mantiene l’investimento per sei anni ed esenzione dalle imposte di successione), anche e soprattutto all’intensa campagna informativa dei titoli di stato che ha portato a una maggior conoscenza del prodotto tra il pubblico. Perciò, il rilancio dei PIR dovrebbe seguire un approccio simile, prendendo spunto dai risultati concreti ottenuti con i BTP Valore e, dove possibile, riproponendone le caratteristiche di successo