Trump è il 47° Presidente degli Stati Uniti. Cosa aspettarsi dai mercati finanziari?

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A breve termine, la reazione del mercato è in linea con le nostre aspettative sul successo repubblicano sia nelle elezioni presidenziali che al Congresso. Riteniamo che lo slancio attuale sia destinato a continuare nelle prossime settimane, con l’azionario statunitense che sovraperformerà quello europeo. Nell’azionario statunitense, le basse valutazioni delle piccole e medie imprese dovrebbero consentire loro di continuare il rally, così come vale per le banche.

Sui mercati obbligazionari, la situazione è leggermente opposta, con forti aumenti dei rendimenti statunitensi mentre i rendimenti europei si muovono appena. Anche in questo caso, questa tendenza dovrebbe continuare nel breve termine (nonostante il tasso sia già vicino al 4%). Il mercato obbligazionario statunitense è probabilmente il più importante oggi; finché l’aumento dei tassi rimarrà ordinato, le tendenze attuali dovrebbero continuare se l’esplosione dei deficit statunitensi non provocherà una reazione come quella vista nel Regno Unito a seguito del bilancio presentato da Lizz Truss nel 2022, con una perdita di controllo della parte lunga delle curve.

Non vediamo invece alcun impatto significativo delle elezioni statunitensi sugli spread creditizi.

Per quanto riguarda le materie prime, è probabile che i combustibili fossili resteranno calmi e riteniamo che le prospettive di deficit molto ampi saranno favorevoli per il prezzo dell’oro.

  • Azionario – Caroline LAMY

La reazione dei mercati alle elezioni statunitensi è stata favorevole agli Stati Uniti e a scapito dell’Europa, con una marcata propensione settoriale. L’aspetto inflattivo delle misure citate durante il periodo elettorale, la tassazione delle importazioni, l’attenzione alla riduzione dell’immigrazione e l’impatto atteso sui tassi di interesse portano a una sottoperformance delle azioni con leva finanziaria e particolarmente esposte all’Inflation Reduction Act.

L’Europa sottoperforma, in particolare nei servizi pubblici, le banche e il settore automobilistico.

Questa volatilità alta si è verificata durante un periodo in cui sono stati pubblicati gli utili e la necessaria revisione del consensus consentirà una migliore posizione a fine anno e all’inizio del 2025 sui titoli che hanno sofferto della loro appartenenza a un particolare settore.

L’impatto di Trump sullo scenario geopolitico porterà probabilmente ad arbitraggi in settori come la difesa. La sua guerra commerciale con la Cina potrebbe continuare a esercitare pressioni sulle importazioni, ma è probabile che la Cina reagisca. Il mercato attenderà questi annunci.

Favoriamo anche settori difensivi come l’assistenza sanitaria, fino a quando non avremo maggiori dettagli su ciò che accadrà nel 2025.

Pur non essendo allarmisti, stiamo assumendo una posizione cauta e trarremo beneficio da drawdown eccessivi.

  • Reddito fisso – Paul GURZAL e Julien MAIO

Dopo la pressione sui rendimenti a lungo termine, l’irripidimento delle curve dei rendimenti e le crescenti aspettative di inflazione che si sono gradualmente verificate per diverse settimane – mentre i mercati sono diventati più consapevoli della probabilità di una vittoria di Donald Trump – abbiamo iniziato ad aumentare gradualmente la duration sulle nostre esposizioni obbligazionarie. Ci aspettiamo di continuare ad aggiungere duration se il sell-off dei tassi continuerà. Tuttavia, crediamo che la maggior parte di questa tensione si sia ormai esaurita.
Restiamo cauti sul debito dei mercati emergenti, i cui premi di rischio potrebbero scendere in caso di rafforzamento del dollaro, aumento dei tassi a lungo termine e ulteriore irripidimento delle curve. Al contrario, la forza del dollaro e il miglior slancio delle obbligazioni potrebbero controbilanciare la crescita debole.