Generali Investments: Mercati emergenti, nel 2025 attesi rendimenti attraenti nonostante presidenza Trump
I mercati emergenti (EM) sono vulnerabili alle politiche di Trump, ma i rendimenti nel 2025 rimarranno attraenti. Infatti, gli EM sono più attraenti rispetto al 2016/17, con una crescita resiliente, vulnerabilità esterne limitate, maggiori riserve in valuta estera e banche centrali avanti nel ciclo. L’eccezionalismo degli Stati Uniti e la forte crescita statunitense non sono necessariamente negativi. Certamente, i rischi tariffari influenzeranno gli EM, ma l’impatto sarà eterogeneo e potrà manifestarsi solo nella seconda metà del 2025. Inoltre, è importante distinguere l’impatto a livello di classe di attività e a livello di Paese. Preferiamo di gran lunga il debito esterno rispetto al debito locale, aspettandoci un rendimento nel 2025 vicino al 7%.
Il credito statunitense fornisce un ancoraggio significativo allo spread, e diversi segmenti di rating sono attraenti. Ad esempio, continuiamo a vedere convenienza nei segmenti B e CCC. Nel segmento BB, diversi Paesi potrebbero essere promossi a investment grade (IG) nei prossimi 12-18 mesi, come Marocco, Serbia e Oman. D’altra parte, il debito locale degli EM è vulnerabile e ci aspettiamo un rendimento basso a una cifra.
Preferiamo i tassi dell’Europa centrale e orientale (CEE) che beneficeranno di tassi core europei più bassi. I tassi dell’America Latina dovranno prezzare un maggiore premio per il rischio, mentre in Asia le banche centrali hanno spazio per tagliare i tassi se necessario. Le valute degli EM saranno in una posizione di svantaggio rispetto al dollaro USA, ma possono reggere bene rispetto alle valute del G9. Ci piacciono il rand sudafricano (ZAR), la lira turca (TRY) e il real brasiliano (BRL) rispetto al peso messicano (MXN).