Green jobs e impatto della transizione ecologica sul mercato del lavoro in Italia

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La transizione ecologica sta trasformando profondamente il mercato del lavoro in Italia, con la crescita dei green jobs (lavori verdi) e la necessità di nuove competenze legate alla sostenibilità. Questo fenomeno offre opportunità significative, ma comporta anche sfide da affrontare per garantire un passaggio equo e inclusivo.
Le politiche attive italiane stanno ponendo solide basi per la transizione ecologica, ma il successo dipenderà dalla capacità di implementarle efficacemente e garantire che nessuno venga lasciato indietro. Coordinare interventi tra governo, Regioni e imprese sarà essenziale per affrontare le sfide e cogliere le opportunità offerte dai green jobs.

Che cosa sono i Green Jobs?

I green jobs comprendono tutte le professioni che contribuiscono a preservare o ripristinare la qualità ambientale. Questi lavori possono essere suddivisi in

  • Settori tradizionali (ad esempio, agricoltura sostenibile, edilizia green, gestione dei rifiuti).
  • Nuovi ambiti tecnologici (energie rinnovabili, mobilità sostenibile, economia circolare).

Impatto sul mercato del lavoro

Crescita occupazionale: secondo i dati di Unioncamere, nel 2023 circa il 38% delle assunzioni in Italia ha riguardato profili con competenze green e i dati del 2024, non appena disponibili, dovrebbero confermare ampiamente questa tendenza. Si prevede un incremento dei posti di lavoro in settori come energie rinnovabili, gestione dell’acqua e delle risorse, e tecnologie a basse emissioni di carbonio.

Nuove competenze richieste: conoscenze tecniche avanzate (ad esempio, progettazione di impianti fotovoltaici, ingegneria ambientale), competenze trasversali come problem solving, capacità di adattamento e gestione di progetti complessi. Ad esempio, settori come l’edilizia e i trasporti stanno subendo una profonda trasformazione e richiedono una riqualificazione della forza lavoro. Tuttavia, il divario tra le competenze disponibili e quelle richieste può ostacolare la crescita. Inoltre è essenziale garantire che i lavoratori dei settori in declino (ad esempio, combustibili fossili) possano essere riqualificati.

Esempi di Green Jobs in crescita

  • Installatori di pannelli solari e turbine eoliche.
  • Tecnici per la gestione e il riciclo dei rifiuti.
  • Consulenti in efficienza energetica.
  • Esperti in mobilità sostenibile e urbanistica ecologica.

Politiche e incentivi in Italia

L’Italia ha adottato diverse iniziative per sostenere la transizione ecologica, tra cui:

  • PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): un investimento significativo in progetti di sostenibilità, tra cui infrastrutture green e formazione.
  • Incentivi fiscali: agevolazioni per l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili.
  • Programmi di formazione: iniziative per riqualificare i lavoratori in settori emergenti.

Prospettive future

La transizione ecologica è un’opportunità di combinare crescita economica e sostenibilità. Tuttavia, per massimizzare i benefici per l’Italia è fondamentale:

  • Investire in formazione e istruzione.
  • Promuovere l’innovazione tecnologica.
  • Assicurare una distribuzione equa delle opportunità lavorative.

Le politiche attive

Le politiche attive per sostenere la transizione ecologica in Italia mirano a creare condizioni favorevoli per lo sviluppo dei green jobs, promuovere la riqualificazione professionale e incentivare l’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese. 

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il PNRR rappresenta il pilastro delle politiche attive per la transizione ecologica in Italia. È suddiviso in diverse missioni, tra cui la Missione 2: Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, che destina oltre 59 miliardi di euro a interventi chiave: incentivi per ristrutturazioni green, promozione di edifici a basso consumo energetico (nZEB – Nearly Zero Energy Building), sostegno alla produzione di energia solare, eolica e idroelettrica e investimenti in infrastrutture per lo stoccaggio energetico e le smart grid.

Programmi di formazione e riqualificazione professionale

Le politiche attive del lavoro puntano a preparare i lavoratori alle nuove esigenze della transizione ecologica, con particolare attenzione alla riqualificazione di chi proviene da settori in declino (ad esempio, combustibili fossili).

Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL): parte del PNRR, questo programma offre percorsi personalizzati per la formazione e il reinserimento lavorativo, con focus sulle competenze green. Fondi Interprofessionali: risorse per la formazione continua dei dipendenti, finanziando corsi su energie rinnovabili, gestione sostenibile e tecnologie innovative. ITS (Istituti Tecnici Superiori): Potenziamento degli ITS con indirizzi specifici per la transizione ecologica, come l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile.

Incentivi per le imprese

Il governo italiano ha introdotto diversi incentivi per favorire l’adozione di pratiche sostenibili e la creazione di posti di lavoro verdi. Il Credito d’imposta per investimenti green e altre agevolazioni fiscali per le imprese che adottano tecnologie a basso impatto ambientale o migliorano l’efficienza energetica. Contratti di sviluppo: strumenti per finanziare grandi progetti industriali in ambito sostenibile, con priorità per l’innovazione tecnologica green.
Fondi per le startup: supporto finanziario alle imprese innovative che sviluppano soluzioni per l’economia circolare, l’energia pulita e la decarbonizzazione.

Politiche per una transizione equa

Garantire una transizione inclusiva è fondamentale per evitare disuguaglianze e supportare i lavoratori nei settori in trasformazione. In particolare, concretizzare un sostegno alla riconversione industriale con finanziamenti per convertire impianti industriali in settori green, salvaguardando l’occupazione. Quesro è possibile solo con partnership tra Stato, Regioni e imprese per agevolare la transizione in aree economicamente svantaggiate.

Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e Just Transition Fund (JTF) per supportare le regioni più colpite dal cambiamento, come quelle dipendenti da settori ad alta intensità di carbonio.