Malta: previsioni di crescita economica per il prossimo triennio

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La buona salute dell’economia maltese è un reale dato di fatto che nel corso degli ultimi dieci anni continua ad attestarsi come tale: non si tratta infatti di un momento di fortuita crescita o di occasionale trend bensì di un costante sviluppo che ha segnato e prosegue a segnare in modo significativo la competitività del Paese nel contesto europeo e la propria comprovata capacità di resilienza anche in condizioni di particolare criticità come quelle sperimentate durante la pandemia.

Guardando al prossimo triennio, le previsioni effettuate dalla Banca Centrale di Malta sono state relative a variabili macroeconomiche fondamentali quali PIL, inflazione, finanze pubbliche e mercato del lavoro ed hanno portato ad un esito di generale ottimismo tanto da esser state rivedute al rialzo rispetto alle stime condotte in precedenza dall’Istituto maltese.

Dopo l’elevato 4,9% registrato nel 2024, si prevede che il tasso di crescita dell’economia dell’isola si attesterà al 3,9% nel 2025 per poi mantenere valori simili anche nei due anni successivi, supportato principalmente dall’incremento della domanda interna e dal costante flusso di investimenti privati. A tale dato si affianca anche quello molto incoraggiante per ciò che concerne l’inflazione, che si valuta procederà in calo progressivo partendo dal 2,5% del 2024 al 2,2% per il 2025 fino a toccare il 2% nel 2026 e 2027. Questo consentirà pertanto una auspicabile e vigorosa ripresa della crescita del reddito disponibile reale che sosterrebbe l’aumento dei consumi privati. Altrettanto promettente è la previsione relativa alla gestione del debito pubblico che vedrà un significativo miglioramento passando dal 3,9% del 2024 al 3,5% per il 2025 per poi scendere ulteriormente al 3% nel 2026 e al 2,7 nel 2027. Sul fronte del mercato del lavoro si registra una tendenza al ribasso anche per quanto riguarda il tasso di disoccupazione che per il triennio in oggetto viene fissato intorno al 3,1%: contestualmente la richiesta di manodopera salirà e con essa è previsto un aumento dei salari del 3,5% grazie agli sviluppi che interesseranno sia il settore privato che quello pubblico.

L’analisi della Banca Centrale riporta al tempo stesso anche quelli che possono essere gli eventuali rischi da contemplare in questo scenario di diffusa fiducia per il prossimo futuro dell’economia maltese: eventuali effetti negativi sulle attività commerciali potrebbero difatti derivare da tensioni geopolitiche piuttosto che dall’incremento dei dazi negli Stati Uniti. L’attuale situazione creatasi a causa di conflitti e cambiamenti nella politica commerciale globale (in particolar modo a quelle finalizzate a sostenere la green transition che richiedono ingenti investimenti di capitale- insieme a condizioni climatiche sfavorevoli o a potrebbero invece incidere sull’inflazione e ad un aumento dei prezzi, seppur con effetti temporanei. Sul lato fiscale i rischi sono perlopiù orientati al ribasso e fanno principale riferimento al timore che le spese effettuate dal governo per misure di sostegno nel campo dell’energia e del lavoro siano leggermente superiori a quanto preventivato: tale rischio è comunque controbilanciato dalla probabilità di una crescita delle entrate superiore alle aspettative grazie alla maggior efficienza nel processo di riscossione delle tasse condotto nel 2024.

Per maggiori informazioni, scrivere una mail a simone.meneghini@maltalink.org