Vinitaly 2025 chiude con numeri da record e una visione sempre più internazionale

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Mercoledì 9 aprile 2025 si è conclusa la 57ª edizione di Vinitaly, la manifestazione che rappresenta, anno dopo anno, un punto di riferimento inevitabile per il mondo del vino, ma anche per quello dei distillati.
Anche quest’anno, la fiera ha saputo alzare l’asticella, presentandosi con un format sempre più orientato al business, all’internazionalità e all’eleganza espositiva.

Con una partecipazione che ha superato le 97.000 presenze di visitatori e una crescita degli operatori esteri del 33% (oltre 32.000 da 130 nazioni), Vinitaly si è confermato un evento di portata sempre più internazionale. Un segnale forte, in un contesto globale complesso, reso ancora più significativo dalla presenza istituzionale di tre ministeri italiani (Agricoltura, Imprese e Made in Italy, Affari Esteri e ICE) e di due commissari europei (Christophe Hansen per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, e Olivér Várhelyi per la Salute). A completare il successo, oltre 50.000 tagliandi-degustazione venduti per Vinitaly and the City, nonostante una giornata in meno.

I quattro giorni della fiera sono stati un’intensa celebrazione del vino: degustazioni, masterclass, incontri tra produttori, importatori e appassionati, senza dimenticare l’anima coinvolgente di Vinitaly and the City, che ha animato il centro di Verona.

Ogni padiglione è stato un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia: dal Nord al Sud, isole comprese, ogni regione ha portato con sé la propria identità e le sue eccellenze, raccontate attraverso il linguaggio più autentico e sincero, il vino. Incontrare i produttori, ascoltare le loro storie, scoprire le nuove annate e rinnovare relazioni attraverso il rito della degustazione significa immergersi in un mondo fatto di passione, dedizione e radici profonde. Vinitaly è molto più di una fiera, è un’esperienza. È la possibilità di vedere come il vino si fa portavoce del territorio, come dietro ogni calice ci sia un pezzo d’Italia da raccontare e valorizzare.

In tutti i padiglioni si possono scoprire realtà di grande valore, anche con un approccio “bio”. Per chi desidera approfondire la tematica, anche quest’anno Vinitaly ha riservato uno spazio alle produzioni biologiche, con un padiglione dedicato che ha messo in evidenza l’impegno per la sostenibilità e che ha dato voce alla qualità. Presenti anche le eccellenze del mondo della birra artigianale, una proposta in continua crescita, e le aree riservate all’internazionalizzazione e all’oggettistica di settore, per offrire una visione sempre più completa e trasversale della filiera.

Sempre più produttori scelgono di raccontarsi non solo attraverso le etichette, ma anche tramite la propria realtà aziendale, rispondendo così alla crescente domanda enoturistica. Le aziende vitivinicole, infatti, presentano le proprie attività, proponendo: visite e degustazioni in cantina, accoglienza ed esperienze immersive. Il vino diventa così “casa”, dove ospitalità e racconto sono parte integrante della degustazione di vino.

A rendere Vinitaly davvero unico è la relazione che si instaura tra produttori, stakeholders, ma anche wine lovers, attraverso i padiglioni della fiera e gli eventi diffusi in città. Il vino, noto per essere simbolo di convivialità, si conferma protagonista di incontri e scoperte, spronando così la curiosità e la voglia di esplorare la passione che accomuna espositori, operatori e visitatori. In questo contesto, Vinitaly è anche il luogo dove ci si ritrova, si rinnova il dialogo con chi già si conosce, si approfondisce il lavoro di chi, da generazioni, porta avanti la cultura vitivinicola con orgoglio e innovazione e dove si scoprono realtà emergenti da approfondire, apprezzare e raccontare.

Per concludere, questo appuntamento si conferma, ancora una volta, non solo come vetrina d’eccellenza per il vino italiano nel mondo, ma come punto d’incontro tra produzione, cultura e mercato. Un evento che, anno dopo anno, sa rinnovarsi e rispecchiare le trasformazioni del settore, unendo passione, competenza e visione. Un’esperienza annuale che non è solo da vivere, ma da portare con sé, come il ricordo di degustazioni che raccontano molto più di vino, raccontano storie.

 

GretaMarilyn Carnieletto