Piano Nazionale per la Qualità dell’Aria: al via i nuovi incentivi per salute, ambiente e sviluppo sostenibile
Piano Nazionale per la Qualità dell’Aria
Aggiornamenti giugno 2025
Con l’obiettivo di contrastare l’inquinamento atmosferico, migliorare la salute pubblica e rispettare gli obblighi ambientali imposti dall’Unione Europea, il Governo italiano ha adottato il nuovo Piano di Azione Nazionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria, presentato nel giugno 2025.
Il documento strategico, frutto del lavoro della Cabina di Regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, mobilita risorse per circa 2,4 miliardi di euro e punta su interventi mirati, sostenibili e finanziariamente compatibili.
Un piano su tre assi: salute, sostenibilità e rigore economico
Il nuovo Piano si fonda su tre direttrici principali:
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Tutela della salute pubblica, con la riduzione delle emissioni nocive e il miglioramento dell’aria nei centri urbani più critici.
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Transizione ecologica e sostenibilità ambientale, in linea con il Green Deal europeo e gli obiettivi climatici 2030-2050.
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Compatibilità economico-finanziaria, grazie a un’allocazione mirata delle risorse pubbliche e al coinvolgimento di investimenti privati.
Gli incentivi: mobilità pulita, riscaldamento efficiente e agricoltura sostenibile
Il Piano 2025 introduce nuovi pacchetti di incentivi articolati su scala nazionale, con criteri di premialità per le Regioni e i Comuni che adottano misure integrative. I principali ambiti di intervento includono:
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Mobilità sostenibile: finanziamenti per il rinnovo del parco veicoli pubblici e privati, con un potenziamento degli ecobonus per auto elettriche, ibride e a idrogeno. Previsti incentivi fino a 9.000 euro per la rottamazione di veicoli diesel Euro 4 e precedenti.
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Riscaldamento domestico: contributi per la sostituzione delle caldaie a biomassa e a combustibili fossili con pompe di calore, impianti geotermici o a basso impatto ambientale. In arrivo anche agevolazioni per le famiglie a basso reddito, con priorità nelle aree più inquinate della Pianura Padana.
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Agricoltura e allevamenti: fondi per la riconversione delle pratiche zootecniche ad alto impatto, con tecnologie per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, in accordo con le strategie europee “Farm to Fork”.
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Industria e aree urbane: promozione di zone a emissioni zero, investimenti nella digitalizzazione dei controlli ambientali e supporto all’adozione di tecnologie green da parte delle PMI.
Un piano “vincolante”: entro il 2030 multe UE se non si raggiungono i target
Il Piano si inserisce in un contesto normativo stringente: l’Italia è già sotto procedura d’infrazione da parte della Corte di Giustizia dell’UE per il superamento sistematico dei limiti di PM10 e NO2. I nuovi impegni prevedono obblighi vincolanti di riduzione delle emissioni per ciascuna Regione entro il 2030. Il mancato raggiungimento degli obiettivi potrà tradursi in sanzioni economiche e nel blocco di parte dei fondi europei.
È previsto un sistema di monitoraggio in tempo reale coordinato da ISPRA, in collaborazione con ARPA e le amministrazioni regionali, che pubblicherà ogni sei mesi un report sui risultati raggiunti. I dati saranno accessibili tramite un portale pubblico dedicato, a garanzia della trasparenza e partecipazione civica.
Il Ministero dell’Ambiente (MASE) ha lanciato due programmi di incentivi per i Comuni, finalizzati a promuovere la mobilità sostenibile casa-scuola, casa-lavoro, il trasporto pubblico locale e la sharing mobility. Previsti anche sconti sugli oneri di sistema elettrici per favorire il cold ironing nei porti e ridurre le emissioni delle navi in sosta, insieme a controlli più rigorosi sugli impianti domestici obsoleti a biomassa.