Proposta_Dal Nasdaq alle banche europee: perché la finanza diventa ibrida

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Finanza tradizionale e criptovalute non sono più due mondi distinti: i punti d’incontro stanno
aumentando in modo costante. Le maggiori società di gestione patrimoniale stanno lanciando,
infatti, nuovi ETF crypto, le banche europee stanno introducendo le proprie stablecoin e
l’interesse per gli asset tokenizzati è in crescita esponenziale. Questi sviluppi riflettono un
profondo cambiamento nel mercato e l’apertura verso un modello finanziario ibrido in cui i
servizi di entrambi i settori sono integrati e accessibili a tutti gli utenti.
I giganti tradizionali abbracciano gli asset digitali

In Europa, una coalizione di nove banche (tra le quali ING, UniCredit e Banca Sella) ha unito le
forze per lanciare una stablecoin denominata in euro, conforme al regolamento MiCAR.
Iniziativa che segue l’introduzione di EURAU, la stablecoin tedesca sostenuta da giganti
finanziari come DWS di Deutsche Bank. Queste stablecoin, grazie alla loro stabilità di prezzo e al
sostegno normativo, potrebbero aumentare notevolmente l’interesse pubblico per le
criptovalute come metodi di pagamento affidabili. Il loro ancoraggio all’euro elimina le
preoccupazioni sulla volatilità, rendendole attraenti per le transazioni quotidiane e stabilendo
un precedente per gli asset digitali di livello istituzionale.

Negli Stati Uniti, il Nasdaq sta lavorando con le autorità di regolamentazione per introdurre il
trading di titoli tokenizzati. Qualora le trattative avessero successo, assisteremo alla
tokenizzazione nei portafogli mainstream, snellendo i processi con una liquidazione quasi
istantanea abilitata dalla blockchain e riducendo i costi operativi per istituzioni e investitori
retail. Gli investitori, inoltre, avrebbero accesso al trading 24/7 e alla proprietà frazionata.
La proliferazione progressiva degli ETF, come il lancio di nuovi ETF su altcoin (XRP (XRPR) e
Dogecoin (DOJE)) o la potenziale approvazione degli ETF spot su Solana (SOL) e Cardano (ADA),

segna un nuovo capitolo per il settore. Il capitale istituzionale che affluisce negli asset digitali,
ne accresce la liquidità, accelerandone l’adozione e ampliando la partecipazione al mercato.
L’ascesa del modello finanziario ibrido: l’Universal Exchange (UEX) di Bitget
Questa convergenza segnala l’ascesa di modelli di exchange ibridi che fondono l’affidabilità
delle piattaforme centralizzate con la trasparenza e l’efficienza della blockchain. Questo slancio
ha portato Bitget, azienda Web3 ed exchange di criptovalute a livello globale, a creare
l’Universal Exchange (UEX).

L’UEX combina le migliori caratteristiche degli exchange centralizzati (CEX), degli exchange
decentralizzati (DEX) e delle piattaforme TradFi in un’unica esperienza fluida e senza
interruzioni. Permette agli utenti di scambiare un’enorme varietà di asset—criptovalute, azioni,
ETF, forex, oro e Asset del Mondo Reale (RWA) come immobili e materie prime—tutto da un
unico conto.

“Integrando strumenti avanzati, raccomandazioni basate sull’IA e sicurezza migliorata, l’UEX
rimuove le barriere tra i diversi mercati e fornisce un accesso più facile e un’integrazione smart
della finanza emergente nella nostra vita quotidiana. Con questo modello stiamo rompendo il
triangolo impossibile di esperienza, varietà e sicurezza, offrendo tutto ciò di cui i trader hanno
bisogno in un’unica piattaforma”, spiega Gracy Chen, CEO di Bitget.

Il futuro della finanza punta verso queste piattaforme universali. Gli analisti di Bitget prevedono
che entro il 2027, una parte significativa del volume di trading globale si sposterà verso
piattaforme unificate che integrano asset, strumenti e mercati, dando una soluzione di
continuità, consolidando il modello UEX come il nuovo standard del settore.