Fmi: 20 anni perché l’occupazione in Italia torni ai livelli pre-crisi

di redazione - redazione@lamiafinanza.it -

Intanto in giugno, secondo i dati del ministero del Lavoro, sono diminuiti i contratti a tempo indeterminato

“Senza una significativa accelerazione della crescita, ci vorranno dieci anni alla Spagna e quasi 20 anni a Portogallo e Italia per ridurre il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi”. La previsione è formulata dal Fondo monetario internazionale nel suo Rapporto annuale. La disoccupazione nell’area euro, aggiunge il rapporto, è destinata probabilmente a restare alta ancora per qualche tempo.

Secondo gli economisti del Fmi, l’Italia dovrebbe adottare cinque provvedimenti: riforma dell’amministrazione pubblica; ulteriori misure per l’efficienza della giustizia civile; rafforzamento del jobs act, ridisegnando la cassa integrazione e creando un “sistema universale di sostegno” legato alla ricerca di lavoro e alla formazione; decentralizzazione della contrattazione salariale; legge sulla competitività in settori come il commercio al dettaglio e i trasporti.

Le stime del Fmi, non tengono conto delle riforme strutturali che l’Italia ha già introdotto, ha replicato il ministero dell’Economia in una nota.

Dal ministero del Lavoro sono arrivati intanto i dati sui nuovi contratti di lavoro, che in giugno sono risultati 61.098 (calcolati come saldo tra quelli attivati e quelli cessati). In calo però i rapporti a tempo indeterminato, diminuiti di 9.768 unità.

Secondo i dati del ministero, l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale di quelli attivati a giugno è tuttavia cresciuta al 17,7% dal 13,5% di un anno prima, mentre l’incidenza sul totale di quelli cessati è del 20,4% contro il 18,6% del giugno 2014.

Sempre a giugno sono state 34.651 le trasformazioni di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato; erano 27.226 nello stesso periodo del 2014.